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464 | giuseppe ruggero |
colla loro media press’a poco quella dei loro predecessori immediati. Ne differiscono solo nel rovescio perchè ci danno una sola lettera per ogni tratto di leggenda invece di due, uso che fu poi continuato a quanto pare sino alla fine dei minuti sotto i Dogi biennali. Non si deve dar molta importanza al non aver separato con una rosetta l’A dal G, come iniziali di differenti parole. L’intagliatore tenea conto più sovente di una certa simmetria, che non della regolare interpunzione: così con una crocetta, 4 rosette, e due lettere per parte, non occorreva altro di meglio. Si potrebbe bensì osservare che nei minuti del Cardinale1 una rosetta separa il P dal C: ma io ricordo per altro di avere visto qualche minuto, nel quale non si leggeva più il nome del Doge a destra, ma tra due rosette a sinistra vedevansi chiaramente le lettere D I senza rosetta che separasse le due differenti iniziali, che stavano per Dux Ianue.
A questa serie non mancano che le monete d’argento, e ci auguriamo che vengano a completarla, non sembrandoci improbabile, che l’Adorno possa averne emesso prima della coniazione dei grossoni col nome del Duca, avvenuta nel 1490, come egli fece per l’oro.
Tutte le monete che si conoscono emesse dall’Adorno durante il suo governo si possono dividere in tre gruppi:
Monete col nome del Governatore, con o senza il biscione denotante la Signoria Milanese:
Monete col nome del Duca, ma collo stemma Adorno all’esergo del dritto:
Monete col nome Ducale senza altro segno riferentesi all’Adorno.
- ↑ V. Annotazione X, già citata.