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446 umberto rossi

studii precedenti su Ermes Flavio e sull’Antico: e il primo lavoro che eseguì pel vescovo, stando a documenti, fu una riproduzione in bronzo del cavaspino destinata al patrizio veneto Marcantonio Morosini, grande amatore di belle arti1.

Il vescovo aveva commesso al Cavalli la modella-

  1. Col Morosini il vescovo Lodovico era da molto tempo in relazione, e ne’ suoi registri conservati nell’Archivio di Stato di Parma ho trovato due lettere relative ad antiche statue che mi par utile pubblicare.
    “Magnifico domino Marco Antonio Mauroceno equiti, oratori veneto apnd serenissimum Regem Neapolitanum.”
    “Magnifico ac insignis eques tamquam frater honorande. — El nostro venerabil m. Thomaso Pasqualino mi ha richiesto in nome di V. Magnificentia due teste di marmo in dono, quale lei monstra desiderare molto di haverle: io, quantunque de alcune ci sono non ne possa disponere, per esere alcuni romani gli hanno parte: nondimeno, come desideroso di compiacere quella in assai magior cosa, sono contentissimo di donarli esse dui teste. Quale habbiano ad essere un principio et vinculo de una nostra perpetua et indissolubile confraternità et amicitia. Se non saranno quelle così belle como la meritaria aut desideraria, accepti saltem la mia bona voluntà: perchè invero niuna cosa ho tanto cara che por compiacerli et far cosa grata non me ne volese privare. Pertanto scrivo per l’aligata ad m. Rufino Gabloneta mio famigliare residente in Roma che ad omni richiesta de V. M. glie presenti davanti tutte le mie teste marmoree quale ho nele mane et a lei lassa elezere duo delle più belle meglio le piaceranno. Starà mo’ a quella a farsi la electione a suo modo. Se altro è in mi che a lei piaccia, sapia potermi tanto disponere come del proprio, alla quale mi offero et racomando. — Hostiani, ultimo Maij 1489.”

    Nella lettera seguente riservata all’agente Gabbioneta, il vescovo lo avvertiva che non mostrasse al Morosini un busto di una vecchiona che doveva essere, a parer suo, la cosa più pregevole della collezione:
    “D. Rufino Gablonete.
    Lo. etc. — Lo magnifico m. Marco Antonio Moresino oratore della Ill.ma Signoria de Venetia presso alla Maestà del re Ferrando, ne ha facto richiedere due delle nostre teste di marmore, quale sono presso di vuy, in dono: per il che havendogliene noi di bonissima voglia compiaciuto, cometiamovi che ad omne richiesta de sua Mag.tia glie presentati tute esse teste, reservata la Vechiona hauta da m. Francesco Mapheis et che gli lassati pigliare la electione di due meglio gli piaceranno, quia sic stat sententia nostra. Bene valete. — Hostiani, ultimo Maji 1489.”