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i medaglisti del rinascimento alla corte di mantova 443


Alcuni anni più tardi una lettera di Baldassarre Suardi, protonotario apostolico e podestà di Viadana, ci presenta il Cavalli come incisore di conii: il Suardi

    bis humiliter petiit ut per decretum nostrum talem curam sic alias decretam et acceptam, datis tamen fidejussoribus debitis, confirmare dignaremur, non obstante quod in reliquis non fuissent alie iuridice et statutarie solemnitates servate et prout infra in eiusdem Jo. Marci supplicatione latine de premissis continetur videlicet: — Illu, et Ex. D. V. humilmente supplica el fidel servo di quella Zo. Marcho Cavallo habitator in Viadana, narando corno alias del mese di zugnio 1475 lui fu dicernuto in curatore a uno Marchio di Cavalli mentecapto per essere lui parente più proximo et de li a cercha dece e otto mesi fece lo inventario di suoi beni e questo non obstante parsse chel fusse allegato tal cura non valer per non esser sta servate le solemnitade de rasone per modo che esso suplicante si per questo et per levarsi di tal fastidio si etiam che dicto Marchio mentecapto non volea stare sub cure, se levò da tal impresa de essere più a tal governo, ma perchè ogni di esso Marchio andava discipando li soi beni, lui suplicante un’altra volta del mese de febraro del 1483 a complacentia de li altri parenti in forma publica reasumpse dicta cura, la qual pare ancora sia alligatta non essere fata cum tutte le solemnitade debite, et maxime chel non fu fatto lo inventario predicto intra el tempo limitato per li statuti, et che lui Marchio mentecapto non fu citato ad opponend. obl. non se li desse ditto curatore, quamvis perhò non era necessaria tal citatione perchè l’è notorio cumo pò rendere bona testimonianza il Mag.co domino Donino el qual novamente l’ha habuto dinanzi, considerato che a dover recomenzare a dare uno novo curatore a questo mentecapto el saria uno agiongere spesa a spesa, e de questo lui non ha bisogno per esser caricho di famiglia cum la moglie e figlioli, et anche che facendose queste cose li a Viadana dove non l’è così modo de havere consiglio a ogni solemnitade indiciale circhaciò, poteria de facili achadere che in qualche cosa el se mancharia, acciochè se levi ogni dubitatione et che questo pover homo non vadi a questo modo livrando di consumare el suo senza qualche rezimento, prega et suplica dicto Zo. Marco a V. E. che lei se digni cometere che per suo decreto el sia confirmata dicta cura alias facta pro vallida, la qual fu acceptata date le sigurtà debite et cum consentimento di parenti, non obstante che in l’altre cose el non fusse sta servate le altre solemnitade juridice o sia statutarie, perchè altramente questui ogni dì fa contracti e obligatione, né li è persona che li metti mani dinanzi, la qual cosa concedendogli, la riputerà de singular gratia de la prefata S. V. alla qual se ricomanda. 26 Maij 1490. — Fiat per consilium. — Nos autem supplicationibus predictis inchlinati, attento maxime quod