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ricerca del fiorino d’oro di giangaleazzo visconti | 431 |
anche da altri Signori italiani e stranieri1. Ad esempio il grosso di Brescia di Pandolfo Malatesta.
I re del quattrocento per non parere da meno arricchiscono la corona; al cominciare del secolo decimosesto la corona si chiude e si adorna al vertice di globi crucigeri, di gigli, di leopardi. L’arricchirsi progressivo della corona reale potrà forse dare un criterio per distinguere le monete di due re di nome eguale.
Non so se l’esposto avrà convinto i lettori come me. Io mi appello del resto al loro giudizio assai più competente del mio.
PS. Questa memoria era terminata, quando mi venne sott’occhio l’opuscolo di D. Promis, del 1858, sulle monete dei Paleologi di Monferrato. Quivi nella Tav. II ai n. 1 e 2 sono figurati due pezzi d’argento di Secondotto marchese (1372-1377) coll’elmo coronato come per Gian Galeazzo Visconti.
Secondotto fu marito di Violante Visconti sorella di Giangaleazzo, e se morì un anno prima che questi succedesse al padre, visse in tempo che il cognato era da molto Conte de Vertus ed avea già probabilmente tolto per distintivo la corona reale nelle sue armi.
- ↑ Crollalanza, Enciclopedia Araldico-Cavalleresca, alla parola Corona, pag. 219.