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ricerca del fiorino d’oro di giangaleazzo visconti | 421 |
Vienna1. Questa porta il busto di Lodovico da una parte e di Francesco Sforza dall’opposta. Il lato di Francesco Sforza appare essere eguale allo stesso della precedente. Per il che il medaglione d’oro Verriano di Giangaleazzo non solo sarebbe medaglia, ma medaglia dell’epoca sforzesca e forse di Lodovico il Moro, il quale avrebbe con essa inteso onorare la memoria del primo duca di Milano come colle due altre quella del proprio padre.
Il secondo pezzo di Giangaleazzo, è per me inesplicabile.
Multiplo di nessuna sua moneta, di forma inusata a quest’epoca, la credo anch’io cogli egregi autori delle Monete di Milano, o un tentativo di nuova monetazione, o medaglia; coniata forse nell’occasione dell’esaltazione al ducato del nostro Visconti2. Non mi varrò quindi pei miei confronti che di monete indubitabilmente tali, di conio e dell’epoca di Giangaleazzo, quali sono il pegione e il sesino.
Il fiorino di Giovanni Maria Visconti ha cavaliere, scudo, elmo coronato e cimiero eguali in tutto a quello di Galeazzo dalla corona accompagnati dalla qualifica
- ↑ Gnecchi, Monete di Milano — Lodovico Sforza, N. 6.
D. — (testina) LVDOVICVS . M . SF . DUX . MEDIOLANI . & C. — Busto corazzato di Lodovico a destra. Testa nuda. Nel campo due biscie coronate.
R — (testina) FRANC . S . VICE . C . DVX . MEDIOLANI . & . C — (le parole separate da rosette). Nel campo ornato basto corazzato di Francesco I Sforza a destra. Testa nuda.
Come si vede il lato di Francesco Sforza sembra essere identico a quello della medaglia descritta alla nota precedente. - ↑ L’esemplare Verri pesa gr. 6,400: quello della raccolta municipale gr. 6,198. Non trovai modo di dividere l’uno o l’altro di questi pesi per quelli del grosso, del pegione, del soldo o del sesino ancorché ridotti al fino se di titolo scadente.