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402 | francesco ed ercole gnecchi |
più perfetto fior di conio, tale essendo il desiderio dei grandi raccoglitori citati.
Le tavole illustrative fatte cogli attuali sistemi di riproduzione dal vero sono fatali a queste falsificazioni e quando noi vi troviamo ripetuti più volte gli identici conii, magari scambiandovi i dritti e i rovesci, per una moneta estremamente rara, la nostra fede vacilla e non esitiamo a dichiarare che ci troviamo davanti a una mistificazione.
Ma quando invece colle medesime tavole si offrono all’esame degli intelligenti, che le possono giudicare precisamente come vedendo le monete originali, un buon numero di monete tutte prodotte da conii diversi e tutte offrenti i migliori caratteri d’autenticità, pare che il dubbio dovrebbe essere totalmente eliminato e in ogni caso chi lo volesse ancora sostenere dovrebbe anche dimostrarlo. Noi, avendo attentamente esaminate tutte le monete del ripostiglio in discorso capitateci nelle mani, abbiamo facilmente constatato che non ve n’erano due sole prodotte dal medesimo conio; ma onde farne persuasi anche i nostri lettori, meglio che con una semplice asserzione, produciamo oggi una seconda tavola che fa seguito alla prima, e che basterà confrontare con quella per vedere come nessun conio vi si trovi ripetuto, n falsificatore di queste avrebbe dunque fatto una enorme spesa per fabbricare tutti questi conii, vendendo poi le monete a prezzo assai troppo basso per compensarsene.
Che se poi i motivi di dubbio, invece che nei caratteri generali, si debbono ritrovare nelle ragioni storiche, ossia nei tipi e nelle leggende che vi si incontrano, la disquisizione non potrà che essere più interessante e più istruttiva. Quanto a noi veramente ci pare che l’accusa di soverchia novità si riduca a