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a molti di poterne successivamente essere i proprietarii. — Nella vendita Quelen, per esempio, ricompajono già molti pezzi acquistati solo un anno fa alla vendita d’Amécourt, come si rileva dalle citazioni del Catalogo. Fra un anno forse in una nuova vendita vedremo figurare i pezzi già appartenuti alla Collezione Quelen! E così le monete, dopo cessato da parecchi secoli il corso naturale a cui erano destinate, seguono ancora un altro corso, quasi risorgendo a una seconda vita, dall’una all’altra mano de’ raccoglitori, finché poco a poco verranno a prendere stabile dimora nei pubblici Musei. E i raccoglitori dell’avvenire... d’un avvenire ancora abbastanza lontano... dovranno accontentarsi di quanto quelli del presente trascurano o collocano fra gli scarti..., a meno che la perfezionata abilità dei falsificatori non pensi a procurar loro quelle rarità e quelle conservazioni ohe invano cercherebbero genuine. È un’arte vecchia, che si studia, si raffina e si perfeziona ogni giorno, e anche i raccoglitori dell’oggi non sapranno mai tenersi abbastanza in guardia, principalmente quando si tratta del più nobile dei metalli.

I raccoglitori odierni però sono finora lontani dal pericolo che manchi loro la materia ed anzi pare ohe l’offerta superi la dimanda, dacché buon numero delle molte monete buttate ultimamente sul mercato è ancora in cerca di collocamento. I prezzi se ne sono risentiti, e lo dimostra il fatto che le monete provenienti dalla vendita d’Àmécourt furono nella vendita Quelen cedute con un generale e sensibilissimo ribasso. Può essere di qualche interesse ― commerciale s’intende ― osservare nel seguente specchietto il raffronto dei due prezzi. Due sole monete ottennero il prezzo dell’anno scorso, tutte le altre subirono un ribasso più o meno sensibile, ma che supera in media il 25 0/0, il che è assai. Bisogna però convenire che i prezzi delle monete antiche erano stati spinti eccessivamente e non crediamo sia un male che un momento di pletora li abbia ridotti a più miti e ragionevoli proporzioni.