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radino)[1], che vivevano sul principio del secolo XIV, ossia al tempo cui appartengono secondo ogni probabilità i matapani in discussione.

Ma la singolarità dell’abbreviatura HER per Henricus[2] avendoci suggerito un esame più minuzioso del matapane con HER: E3 CVR., ci condusse casualmente ad osservare che sopra le lettere ER vi è una lineetta abbreviativa (HER) per indicare l’omissione della N; e allora, per analogia, abbiamo cercato e ritrovato la stessa lineetta sopra la lettera V, quantunque difficilmente discernibile fra le perline del contorno. Abbiamo dunque l’abbreviatura CVR., che a nostro avviso dovrebbe equivalere al C∇NR. degli altri due esemplari, e quindi essere interpretata: Cunradus.

In tutti questi matapani enigmatici, pertanto, tranne forse in quello pubblicato da Domenico Promis al N. 49, Tav. IV della sua terza memoria, ove si legge veramente CVRT[3], non si sarebbe voluto indicare il nome di Cortemiglia, ma bensì quello di un Corrado, associato ad un Enrico, e tali monete potrebbero essere attribuite, a nostro modo di vedere, alla zecca di Ponzone.

Si noti poi una circostanza: Domenico Promis, nella menzionata sua memoria, dell’anno 1866, par-



  1. Corradino è figlio di quel Manfredino che il 22 nov. 1290 aveva ricevuto investitura del marchesato di Ponzone dai Genovesi, facendone il giuramento con patti eguali a quelli fatti dal cugino Enrichetto, e comprendendosi nella investitura i discendenti dei due sessi. (Litta, l. c.).
  2. Non la troviamo infatti registrata nè dal Lexicon Diplomaticum del Walther, nè dal Dictionnaire des Abréviations dello Chassant, e neppure da un’opera speciale com’è il Numismatisches Legenden-Lexicon del diligentissimo Rentzmann, dove il numero delle abbreviature di Henricus è pure straordinario.
  3. Come gentilmente ci comunica il chiarissimo sig. Comm. Vincenzo Promis.