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alcune notizie sugli intagliatori della zecca di venezia 357

le riduzioni nel salario del Gambello, che era andato a Roma, nominato incisore della zecca papale, assieme a Pier Maria da Pescia nel 24 giugno 16151, fu dal Consiglio dei Dieci ricondotto in maestro delle stampe della Zecca, col salario di 80 ducati netti, e gli fu concesso un acconto di ducati 60.

Nel 29 luglio 15352 a maestro Piero Benintendi infermo, viene concesso per coadiutore Andrea Spinelli con tre ducati al mese di salario e la successione nell’ufficio.

Nel 1540, 24 maggio3, il Consiglio dei Dieci, in vista della prestante virtù del fedel nostro Andrea Spinello maestro di stampe, affida a lui il carico di maestro ai conî alla pila, mentre fino allora era stato maestro al torsello, il che suona avanzamento da secondo a primo incisore della zecca, stando nella pila la parte anteriore e nobile della moneta4. L’incisione del torsello sarà affidata a chi dovrà sostituire il defunto Battista Baffo.

Nel 1443, 28 maggio5, troviamo nel Capitolare delle Brocche una determinazione, nella quale, per evitare gli scandali e le questioni, si stabiliscono le attribuzioni degli intagliatori e dei loro coadiutori, e cioè: maestro delle stampe alla pila Andrea Spinelli, coadiuvato dal cugino Giacomo Spinelli; e maestro delle stampe al torsello Tiberio Di Lucchini, coll’ajuto di Vincenzio Di Luchini.


  1. Müntz. L’atelier monétaire de Rome, Paris 1882, pag. 27.
  2. Consiglio dei Dieci, Notatorio dei Capi, n. 11, carte 33.
  3. Capitolare delle Brocche, carte 123.
  4. Lazzari. — Opera citata, pag. 199.
  5. Capitolare delle Brocche, carte 145.