Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
18 | solone ambrosoli |
Del grosso tirolino, come si è detto, vi erano alcune imitazioni di Ivrea e di Acqui.
Del matapane, oltre alcune contraffazioni del re Urosio II di Serbia, «che male ha visto il conio di Vinegia», vi erano le seguenti:
Un esemplare del matapane, assai raro, di Filippo di Savoia, principe d’Acaia1, pertinente alla zecca di Torino.
Sette esemplari del pregiato matapane battuto in Chivasso da Teodoro I Paleologo, marchese del Monferrato2.
Due esemplari del rarissimo matapane anonimo di Ponzone, colla leggenda: D.’ PONÇO3.
Tre esemplari dell’interessantissimo matapane cui accenna Domenico Promis a pag. 50 della citata sua memoria sulle Monete inedite del Piemonte (Supplemento, Torino, 1866); e ch’egli poi descrive più minutamente, in due varietà, pubblicandone anche il disegno, nell’ultima delle sue preziose memorie4.
Qui cadono in acconcio alcune osservazioni.
Di tale matapane, l’illustre nummografo non ebbe dapprincipio sott’occhio che un solo esemplare, scoperto alcuni anni prima, e poiché il medesimo era assai logoro non riuscì che a leggervi, dubitando: HEN...CVRI. «Quando invece di un I vi fosse un T, allora » osserva egli «si troverebbero le prime lettere di Curtismilia, ma altrimenti essendo, non so come ciò spiegare ». Più tardi, acquistò pel medagliere di S. M.
- ↑ Promis Domenico, Monete inedite del Piemonte, Supplemento, Torino, 1866, Tav. II, N. 19.
- ↑ Promis D., Monete dei Paleologi» Torino, 1858, Tav. I, N. 1.
- ↑ Morel-Fatio, Cortemiglia et Ponzone Monnaies inédites, in Revue de la Numismatique belge, 1865, Tav. XV, N. 3.
- ↑ Promis D., Monete di zecche italiane, inedite o corrette, Memoria terza, Torino, 1871.