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346 umberto rossi

Molto probabilmente qui si tratta di quella che pubblicò per primo il Litta e che il sig. Armand descrive cosi1:

Diam. 40.

D/ — OCTAVIVS • F • PARM • ET • PUC • DVX • II • — IVLIAN • F.
Busto a destra d’Ottavio, testa nuda, barbuto, con corazza e sciarpa.

R/ — MARGARETA • AB • AVSTRIA • D • P • ET • P.
Busto a destra di Margherita, colla testa coperta da un velo che le cade sulle spalle.

L’essere l’effigie della principessa unita a quella del marito non infirma punto l’opinione che questa debba essere appunto la medaglia fatta eseguire dal Marchi; si sa quanto questi fosse devoto di Casa Farnese e quindi non è impossibile che invece di uno dei soliti rovesci che egli si compiaceva ad ideare, abbia voluto accoppiare al ritratto della sua padrona quello del di lei marito, traendolo da qualcuna delle molte medaglie di Ottavio.

Dalla lettera più sopra pubblicata risulta che il Giannini fu incaricato verso la fine del 1567 di modellare due medaglie del duca d’Alba: una doveva avere per rovescio un uomo armato (il duca) con due figure in ginocchio davanti a lui che gli porgevano le chiavi e che rappresentavano il Brabante e la Fiandra; il rovescio dell’altra doveva raffigurare il duca che sosteneva una donna con un vaso al piede, presso un tempio, la quale stava per cadere, alludendo alla religione ristaurata dal feroce governatore. Queste due

  1. Armand, op. cit., I. 290, 1.