Pagina:Rivista italiana di numismatica 1888.djvu/358


studii economici sulle monete di milano 319

diventate all’ombra della libertà industriose, commercianti e ricche, riordinarono bravamente il sistema monetario di Carlo Magno, caduto al basso cogli Ottoni e successivi imperatori d’Alemagna, ed ebbero battuti i loro soldi d’argento, si trovarono obbligati per la necessità del minuto traffico a coniare contemporaneamente i danari, e i mezzi, detti or qua or là mediani, mezzani, terzaroli, bagattini, piccoli, ed alcune discesero a dividere ed a spezzare questa seconda frazione, componendo i quarti dei detti danari, che medaglie furon chiamate, non che maggiormente, creando gli assi, che l’ottava parte rappresentavano del danaro. Di questi ultimi fabbricati a Brescia garante ci è il Doneda, e di medaglie nostre faremo rassegna tolte da Cremona, da Lodi, e da Tortona.

NAPOLEONE D’ORO DOPPIO — Con tal nome fu chiamato volgarmente al suo nascere nel 1807, e lo è tuttavia, il pezzo da 40 lire italiane segnato nella tariffa delle monete del Regno d’Italia dell’anno predetto.

Moneta ella è questa attinente al primo e vero sistema decimale dei nostri giorni derivatoci dalla Rivoluzione francese, e fra noi trapiantato nel 1807 e senza interruzione proseguito fino al 1814 in cui fini colla caduta di Napoleone; peso grammi 12,903 titolo 0,900, valore sopradetto.

NAPOLEONE D’ORO SEMPLICE ~ da L. 20 di titolo. Eguale al sopradetto e in peso la metà grammi 6,452.

NAPOLEONE D’ARGENTO — Peso grammi 26, titolo 0,900 valore L. 5, in tariffa pezzo da L. 5.

OGGINO detto anche OTTINO — Altra moneta è questa dell’ultimo anno del secolo XIV, che per la sua etimologia palesa a colpo d’occhio a somiglianza del