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studii economici sulle monete di milano | 309 |
un’oncia 2 denari e gr. 7 + 1/6; in quanto poi risguarda il prezzo farò noto, che in 250 anni dalle L. 5,12, già dette del 1551 sali fra noi alle L. 8,12, così leggendosi la sua tassazione nelle ultime due gride che ne fanno menzione, di Maria Teresa, 25 ottobre 1778, e della repubblica Cisalpina, 27 Germinale anno IX repubblicano (16 aprile 1801).
Stando a Le Blanc il ducatone sarebbe esistito presso di noi fino dai giorni di Lodovico XII re di Francia, cioè da 50 anni prima, avendolo riportato fra le nostre monete alla fig. 5 della 1a collezione, pag. 324. E veramente nel Museo Taverna vi si mira affatto compagno del diametro cioè di millimetri 39, impastato di ottimo argento usuale di quel tempo a 9/10 e 1/2 crescenti, del forte peso di un’oncia e denari 16 mil. (grammi 48,960) e dello spessore di 4 mill. Osserverò per altro, che in nessuna delle quattro gride di quel monarca, che abbiamo, si trova registrato. Aggiungasi l’estrema sua rarità, e poi veggasi, se forse più che moneta in corso sia stata ai suoi di una medaglia destinata alle persone grandi in regalo, come può credersi delle grosse ed ancor più larghe piastre fabbricate dai precedenti duchi Sforza, nonché dopo da altri due principi.
FILIPPO — Altra moneta majuscola spagnuola indicata poc’anzi; venne fabbricata nel 1604 per comando del Governatore conte di Fuentes, e continuata tanto dai re di Spagna che dall’imperatore Carlo VI, e da Maria Teresa. La composizione è la medesima del ducatone, quindi ottima, il peso denari 22,16 rimasto ognora invariato come fu della bontà; il prezzo originario L. 5, che nei due documenti sopracitati 1778, 1801 contavasi a L. 7,10.