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286 | francesco gnecchi |
SEVERO ALESSANDRO.
MEDAGLIONE DI BRONZO A DUE METALLI.
(Diam. min. 37).
12.° Dopo il N. 228 di Cohen.
D/ — IMP • CAES • M • AVREL • SEV • ALEXANDER • AVG •
Busto laureato a destra col paludamento.
R/ — JOVI VLTORI P • M • TR • P • III • (in giro) COS • P • P • (all’esergo).
Tempio a sei colonne, ornato al sommo d’una quadriga trionfale e di statue. Di statue è pure ornato il frontone.
In mezzo al tempio siede Giove Vendicatore coi fulmini e lo scettro. Un gran recinto a porticati, di cui si vedono otto arcate per lato, forma davanti al tempio una piazza a cui danno accesso tre arcate nel davanti, elevate su alcuni gradini e sormontate da statue (Anno 224, d. C).
(Tav. VIII, N. 7).
Il rovescio col tempio di Giove vendicatore, nuovo fra i medaglioni di Severo Alessandro, è però conosciuto fra i gran bronzi dello stesso ed è descritto e inciso da Cohen al N. 268. La sola differenza sta in ciò che le lettere s. e. all’esergo del gran bronzo, sono sostituite nel medaglione dalle altre: cos. p. p.
FILIPPO PADRE E OTACILLA.
MEDAGLIONE d’ARGENTO.
(Diam. mill. 37, — peso gr. 31).
13.° Dopo il N. 75 di Cohen.
D/ — CONCORDIA AVGG •
Busti affrontati di Filippo padre e d’Otacilla. Il primo è laureato, la seconda diademata. Ambedue hanno il paludamento.