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272 | cronaca - notizie varie |
Conti, poi dei Duchi, dei Re di Sardegna e finalmente dei Re d’Italia, incominciando da Beroldo di Sassonia, nonché delle rispettive mogli.
Le medaglie sono in bronzo e di modulo variante fra i 61 ed i 53 millimetri. Cinquanta di esse portano il nome dell’incisore e cioè: Lavy, 38 — P. Thermignon, 4 — Al. Armand, 2 — Fr, Broggi, 1 — D. B. 1 — Cariello, 1 — L. Schieppati, 1 — A. Pieroni, 1 — Q-. Ferraris, 1. — Quarantatre sono anonime, ma probabilmente appartengono anche queste, nella maggior parte, al Lavy, sia per la fattura, sia specialmente perchè tutte anteriori al regno di Carlo Emanuele III, dal quale fu commessa la coniazione della serie al Lavy, intorno alla metà del secolo passato.
La serie prosegui poi per opera dei successori di quel Principe, e venne compiuta per decreto del Comune di Torino colla effigie dei Reali Umberto I e Margherita.
I rovesci sono assai variati: portano epigrafi, vedute di monumenti, fatti di guerra, e specialmente allegorie, come voleva lo spirito dell’epoca.
Séguito della sottoscrizione a fondo perduto, per la Rivista Italiana di Numismatica:
Somma retro | L. | 2200 | |
Nervegna Giuseppe | » | 100 | |
Gnecchi Antonio | » | 200 | |
L. | 2500 |
Lodovico Felice Cogliati, Gerente responsabile.