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di una monetina trivulziana con s. carpoforo | 215 |
che celebreranno li divini Uffizij in St. Maria di Mesoco ogni quindici giorni sia tenuto celebrar Messa nella Chiesa di St. Martino di Scazza ed ogni quindici giorni alla Chiesa di St. CARPOFORO sopra il Castello1, ed una volta ogni quindici giorni nella Chiesa di St. Pietro di Crimeo2, ecc. ecc.
Di questo stesso istrumento del 1219, si conservano tre copie nell’Archivio vescovile di Coira, come risulta da una lettera del ch. Dott. Liebenau di Lucerna, che gentilmente se ne volle occupare per intromissione del sig. Ing. Motta. Due copie sono in latino, ed una in italiano. Quelle latine, collazionate dall’archivista Tuor, dicono in ultimo: “Item statuii, ut in unus de illis duobus qui debent celebrare ad ecclesiam St. Marie de Misocho semel in quindicim diebus debeat celebrare missam ad ecclesiam S. Martini de Souazza et semel in quindicim diebus ad ecclesiam S.ti CARPOFFORI de Sorcastello.” Nella copia italiana leggesi invece Christoffero, ma l’archivista Tuor crede che la lezione Carpoffori sia l’esatta. Tutte le dette tre copie conservate a Coira, datano probabilmente dal 1634, e per una almeno ci consta che fu trascritta dalla copia fatta sull’originale nel 1476 dal notaio Alberto de Salvagno 3.
- ↑ Cioè intendasi nel recinto del Castello, poiché il Castello di Mesocco è posto sulla sommità di una rupe isolata che domina il centro della valle.
- ↑ Crimeo o Cremeo è uno degli abitati componenti il comune di Mesocco.
- ↑ Al momento di licenziare questa breve memoria, il sig. Tagliabue ci scrive dal S. Bernardino informandoci che la pergamena originale si custodisce nell’archivio dell’Amministrazione parrocchiale di S. Vittore, dov’è inventariata e rubricata sotto il N. 16, Ordinamento del capitolo di Enrico de Sacco 1219, originale. Sotto il N. 17 sono due pergamene in rotolo copie autentiche della pergamena al N. 16. Dette pergamene corrispondono alla trascrizione già favoritaci dallo stesso sig. Tagliabue, e che abbiamo pubblicata più addietro; e vi si legge chiaramente: “S. Garpoforo sopra il castello”.