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“questo non è un libro di severa archeologia, bensì una spigliata narrazione delle vicende principali di quell’êra di vita italiana, appellata terzo risorgimento, esposta mediante la descrizione delle medaglie”; e poi l’opera rimane interrotta nel periodo più interessante, oltre di che numerosissime sono le medaglie politiche che vi sono ommesse. Ultimamente però il Comm. Cesare Correnti, giovandosi specialmente del ricchissimo medagliere del Senatore Comm. Giov. Battista Camozzi Vertova, che figurava all’esposizione nazionale di Torino, ha dato alla luce un pregevole catalogo, edito dal Dumolard a Milano. Ma torniamo al lavoro del Sig. Armand. Per quanto si riferisce alla provincia del Friuli dobbiamo notare varie inesattezze ed ommissioni. Se in ogni provincia d’Italia vi fosse taluno che facesse altrettanto, noi potremmo dar adito all’autore, in una nuova edizione, di valersi di quelle osservazioni, che, se fatte con critica benevola, riescono sempre gradite, e per le quali il sig. Armand, siamo certi, non vorrà farci un carico.

Riporteremo prima quelle medaglie friulane che nell’Armand non sono citate, e che per la maggior parte esistono nel Museo Friulano in Udine, e furono da me pubblicate negli Atti dell’Accademia in due letture alle quali attingerò per colmare le lacune.

La prima medaglia dunque che troviamo è quella del Patriarca Giovanni Grimani. Successe egli a Marino, il quale a sua volta aveva tenuto dietro a Domenico, tutti dell’istesso casato; Giovanni tenne il soglio per quasi l’intera seconda metà del sec. XVI, e fu cagione di lunghi dissidii fra la Repubblica veneta e la corte papale. La medaglia porta il:

D/— Anepigrafico.

Ritratto a destra con lunga barba e calvo.