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DI ALCUNE MONETE INEDITE E SCONOSCIUTE


DELLA


ZECCA DI SCIO




Nel marzo dello scorso anno 1887 un villano, arando un campo presso Siderunda, piccolo villaggio a sette ore dalla città di Scio, urtava coll’aratro in un’urna di terra, la quale si rompeva, mettendo allo scoperto un tesoretto di monete d’argento. Ciò avveniva nelle vicinanze di una vecchia muraglia, indizio di qualche palazzo o castello che anticamente vi sorgeva.

Rade volte avvenne di trovare in così piccolo ripostiglio tanta messe di materiali nuovi e interessanti per la numismatica. Gli è quindi con gran piacere che abbiamo stesa la descrizione e una breve illustrazione delle nuove monete apparse, monete di tale importanza e di tipo così nuovo, che al loro primo apparire lasciarono perplessi parecchi numismatici perfino sulla loro autenticità. Pure, se un certo riserbo e una certa prudenza sono più che naturali in simili casi, crediamo che oggi qualunque dubbio debba esser messo da parte, considerando prima di tutto il tipo delle monete stesse, che per un occhio pratico è la guida più sicura, poi la grande varietà di conii1.



  1. Esaminando attentamente le sole monete rare di Scio appartenenti a questo ripostiglio e passate per le nostre mani, abbiamo constatato che per fabbricarle sarebbero occorsi non meno di quaranta conii diversi.