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appunti di numismatica romana | 153 |
La Leggenda principi ivventvtis comunissima nelle monete romane di molti imperatori da Augusto a Costantino è assolutamente nuova per Aureliano. — Sconosciuta a Cohen fra le 212 monete d’Aureliano che descrive nella l’Edizione, e che sono portate a 287 nella seconda, è pure sconosciuta al Rhode nella sua monografia delle Monete d’Aureliano e Severina1, in cui ne descrive ben 446 del solo Aureliano.
La leggenda principi ivventvtis riferendosi, come è noto, alla cerimonia della toga virile, non può naturalmente trovarsi sulle monete di quegli imperatori che salirono al trono in età matura, a meno che si riferisca al figlio o al Cesare designato successore. Tale è il caso delle monete di Vespasiano al rovescio delle quali troviamo Tito e Domiziano presentati quali principes ivventvtis, e tale è il caso del nostro Antoniniano, il cui rovescio non può riferirsi che a Vabalato.
Ma v’ha in esso un’altra particolarità che merita d’essere notata; quella di vedervi rappresentato anche l’Imperatore insieme al Cesare cui la leggenda si riferisce. Il tipo più comune che corrisponde alla leggenda principi ivventvtis è la figura del Cesare o del giovane Imperatore in abito militare con un’asta e un globo, oppure con una bacchetta, e il globo allora è posto a terra. Qui invece la rappresentazione è affatto nuova e sembra quasi significare la presentazione del giovane Cesare fatta dal vecchio Imperatore, oppure un giuramento prestato dal primo nelle mani del secondo.
- ↑ Die Münzen des Kaisers Aurelianus, seiner frau Seveinna, und der Fürsten von Palmyra, Milskolcz, 1880-1881-1882.