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144 | francesco gnecchi |
quenti le teste a sinistra. Buona parte dei tipi delle sue monete d’oro e d’argento sono replicati colla testa ora a destra e ora a sinistra; molte di tali varianti ci sono note da tempo, altre si vanno scoprendo di mano in mano, talché si può argomentare che quasi tutte le monete d’Augusto furono coniate nei due modi.
Ma tale varietà va gradatamente diminuendo nei regni successivi, e la testa a sinistra appare sempre più raramente sotto Vespasiano e Tito: diventa una vera eccezione per Domiziano, e scompare affatto sotto Nerva e Trajano; motivo per cui abbiamo creduti degni di nota i due denari descritti.
Ricompare abbastanza frequente con Adriano, continua con Antonino Pio, per farsi nuovamente rarissima da Marco Aurelio in avanti e scomparire quasi totalmente nella maggior parte dei nomi fino a Gallieno. Sotto taluni imperatori, come p. es. sotto Filippo, le poche monete conosciute colla testa a sinistra hanno un tipo piuttosto rozzo e barbaro, e una lega alquanto più bassa dell’ordinaria, ciò che le fa supporre o il prodotto di fabbrica asiatica, come le ritiene il conte Salis, oppure anche l’opera di poco abili falsarli, che copiarono le monete esistenti, senza preoccuparsi che colla coniazione sarebbero riuscite al contrario. Ho pubblicato anch’io due denari di Filippo colla testa a sinistra che presentano appunto questo tipo barbaro1.
La testa a sinistra cessa d’essere una rarità e diventa anzi affatto comune all’epoca di Gallieno, quando si può dire non esista più nessuna regola.
Gli artisti si prodigavano nel produrre una immensa varietà di conii e si sbizzarrivano nella massima
- ↑ Monete e Medaglioni romani inediti, ecc., nella Gazzetta Numismatica di Como, 1886, N. 227 e 228.