Pagina:Rivista italiana di numismatica 1888.djvu/150


notizie varie 125

1809 Carausio, Coh. 8, Arg. 76.
1810 Carausio, Coh. 33, Arg. 265.
1813 Domizio Domiziano, M.6. 70.
1848 Massenzio, Coh. 2, Arg. 162.
1850 Licinio padre, Coh. 18, Oro 810.
1927 Vetranione, Coh. 8, Arg. 900.
1969 Procopio, Coh. 4, Arg. 135.
2000 Prisco Attalo, Coh. 8, Oro 159.
2009 Endoxia, Coh. 1, Oro 1900.

2010 Onorio, Coh. 4, Oro 180.
2011 Petronio Massimo, Coh. Oro 400.
2012 Avito, Coh. 1, Oro 180.
2019 Glicerio, Coh. 2, Oro 356.
2022 Romolo Angustolo, Coh.2 Oro 425.

Totale vendita 71148.50.

Falsificazioni moderne. — Sotto questa Rubrica ci siamo proposti di tenere informati i nostri lettori di tutte le moderne falsificazioni che vengono di tanto in tanto ad infestare il commercio delle monete, ingannando spesso gli inesperti e talvolta anche i più provetti. — Una di queste falsificazioni ci venne testé fra le mani e ci affrettiamo a farla conoscere, sapendo che qualche amatore fu già sul punto di cadere nell’inganno lusingandosi di acquistare a buonissime condizioni un pezzo veramente straordinario. La moneta cui alludiamo e che certo alcuno dei nostri lettori avrà avuto occasione di esaminare, è un doppio Testone di Montalcino.

Eccone la descrizione:

D. Giglio R • P• SEN • IN • M • ILICINO • HENTICO H • AV.

— Nel campo la Lupa a sin. allattante Romolo e Remo. Sotto, la data 1556 dimezzata dalla sigla A, posta entro un cerchietto.

R. Croce TVO . CONFISI . PRAESIDIO. — La Vergine seduta in atto di preghiera in mezzo ad angeli e sopra nubi.

La moneta è identica a quella riportata dal Promis nelle Monete della Repubblica di Siena, alla Tav. VIII, n. 91. Il suo peso è di gr. 17,600, equivalente precisamente a un doppio Testone. La moneta sarebbe di esimia rarità; il Promis ne cita un solo esemplare, ritenendolo unico, esistente nella Collezione Franceschi.

Chi è appena sufficientemente versato nella numismatica italiana può di leggieri accorgersi che questa moneta non è genuina. Lo si desume principalmente dai caratteri della leggenda, che sono più grossi e più regolari di quelli della moneta antica. Le figure poi della Madonna e della lupa sono molto inferiori per arte a quelle rappresentate in tutte le monete di Montalcino e in quelle contemporanee di Siena e tradiscono la mano poco esperta d’un incisore