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lennità. Chiaro pertanto apparisce ohe le monete greche di quel tempo per le rappresentazioni ideali dei numi venerati di preferenza nei singoli distretti, sono di grandissimo valore per lo studio della mitologia. Ma alla morte di Alessandro Magno, all’ideale subentra il reale, presentandoci i tipi nel diritto una serie di ritratti più o meno autentici di principi; mentre il rovescio diventa sempre più convenzionale nello stile per le esigenze del commercio e per l’uso invalso negli incisori di attenersi ad un dato modello. Al tempo degli imperatori le monete greche hanno un valore tanto mitologico quanto archeologico; poiché ci informano delle divinità tenute nel massimo onore e delle forme ond’erano venerate in diverse località, e ci conservano numerose copie di statue contemporanee, le quali esistevano nei loro templi. L’autore riconoscendo come dalle monete greche ci sia dato di tracciare in modo particolare il vero processo dell’arte dalle sue prime manifestazioni sino all’infima decadenza, distribuisce i tipi in sette periodi.

Il primo, detto dell’arte arcaica, comprende lo spazio tra l’ottavo secolo e le guerre persiane, scendendo dalla massima rozzezza del lavoro sino alle forme più chiaramente definite, ma segnalate dalla rigidezza e dall’angolosità dello stile. I tipi consistono di regola in figure o teste d’animali, rare sono le faccio umane, e nel rovescio predomina il quadrato incuso diviso in quattro o più parti.

Il secondo periodo, chiamato di transizione, va dalle guerre persiane sino all’assedio di Siracusa, 480-416 av. Or., e segna un grande progresso nell’abilità di preparare le impronte. Il quadrato incuso più regolare ed artistico, porta talvolta il nome della città od in forma abbreviata quello de’ magistrati sotto la cui giurisdizione la moneta fu battuta. I tratti presentano una crescente delicatezza nella espressione dei particolari ed una certa conoscenza della struttura anatomica del corpo umano e più tardi anche una maggiore libertà di movimento.

Nel terzo periodo dal 415 al 336 abbiamo il massimo fiore della monetazione greca ed il maggiore sviluppo cui per l’eccellenza del lavoro sia mai arrivata l’arte dell’incidere nei tempi antichi, come nei moderni; onde i tipi possiedono grandezza di azione, simmetria nelle proporzioni,