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Bragation di raggiungerlo. Napoleone raccolse per assalirlo il 3º corpo (Ney), il 4º (Principe Eugenio), il 1º (Davoust), la guardia imperiale e 2 corpi di cavalleria, Nansouty e Montbrun. Il 27 ingaggiossi la lotta che venne da Napoleone troncata per attendere l’arrivo del Re Girolamo e della cavalleria di Grouchy, ma Barcklay nella notte levò il campo e si avviò a Smolensko. Il 30 il Vicerè spedì in ricognizione il reggimento Regina sulla destra della Dwina lungo la strada Wieliebie-Luki. Narboni condusse il suo reggimento sino ad Uswiata ove si imbattè in un convoglio di viveri fortemente scortato. Gli italiani caricarono i fanti russi con tanta risoluzione che questi si sbandarono ed i dragoni italiani, senza perdere un uomo, condussero al campo 200 carri di farina, un ufficiale e 40 uomini prigionieri.

Altre e più gloriose imprese compiva la cavalleria italiana della brigata Villata e specialmente il 2º cacciatori a Wieliz, a Suraz e nella ricognizione di Porzecze, ma la narrazione di esse esce da questo quadro, ed a malincuore le tralascio, benchè abbiano avuta importanza capitale come quelle che svelarono l’avvenuto concentramento sulla destra della grande armata dell’esercito russo a Smolensko, ed il tentativo fatto dal Barcklay di penetrare per Rudnia in mezzo all’esercito invasore e dividerlo in due tronchi.

Napoleone divisò di prendere in fianco il nemico, impegnato nella mossa di cui dissi. Fece varcare il Dnieper ai suoi corpi d’armata dirigendoli su Krasnoi, donde corse ad assalire Barcklay che avvisato della marcia di Napoleone aveva ripiegato su Bragation a Smolensko. Il 18, il 4º corpo entrò nella città incendiata e vi venne passato in rassegna dall’Imperatore che fu largo di elogi e di ricompense. Il 24 agosto continuò l’armata ad inseguire i russi, ed il 4º corpo rapidamente marciando formò l’ala sinistra.

In seguito agli strapazzi i cavalli morivano di sfinimento e di fatica ed i superstiti non avevano tanto vigore da superare un ostacolo purchessia, talchè gli squadroni ammucchiati sulla strada maestra erano trattenuti da ogni fosso o siepe da superare, nè mai potevano raggiungere il nemico.