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68 rivista di cavalleria


Si curerà, specialmente in principio, di far poche correzioni riguardo alla posizione affinchè il cavaliere non prenda l’abitudine di irrigidirsi, e nel richiedere la posizione si dovrà tener calcolo della costruzione della recluta. Le redini saranno sempre tenute una o due per mano, o tutte e quattro riunite. Il montare a quattro redini come il regolamento descrive, credo sia una delle ragioni principali per cui il soldato non riesce a guidar bene il cavallo, ed è da ricercarsi in esso la causa per la quale negli squadroni abbondano i cavalli indecisi e restii.

Infatti, premesso che il cavallo è naturalmente invitato a girare dalla redine interna, e che gira quando l’esterna è ceduta di altrettanto, che cosa accade a quattro redini divise? Che il soldato sposta le mani a sinistra per girare a sinistra, e a destra per girare a destra, ed in questo modo viene a tirare la redine opposta alla parte verso cui vuol far girare il cavallo. Non sarebbe dunque più giusto e più semplice di fargli tenere due redini per mano, oppure tutte in una mano, insegnandogli a servirsi dell’altra per tirare le redini destre o sinistre, perchè possa poi farlo anche avendo le armi impugnate? Insomma il cavaliere dovrà porsi ben in mente ed imparar macchinalmente a girare a destra tirando le redini destre e cedendo le sinistre e viceversa; qualche cavallo indeciso a rispondere a tale chiamata, sarà costretto a girare avvicinandogli la gamba interna, ed anche, se occorre, lo sperone.

Così dovrà girare il cavaliere sempre, anche quando ha le armi alla mano, poichè allora se con una mano sola non riesce a far sentire quanto abbisogna l’azione della redine interna, porterà la mano destra, (anche se impugni la lancia o la sciabola) sulla redine che gli occorre, per servirsene in quell’istante come sopra ho detto.

Mentre il cavaliere impara ad equilibrarsi alle varie andature e prende consistenza in sella, l’istruttore insegnerà che le mani debbono essere tenute naturalmente ed il più possibile vicine e ferme lateralmente al garrese, e che in tutti i movimenti, e nelle reazioni che il cavaliere riceve, esse debbono sem-