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ancora e sempre non esageriamo 511


Si abolisca pure, ma quale altro ordigno abbiamo noi in pronto da sostituire all’attuale freno?

E avendolo, non sarebbe meglio attendere che altri ne faccia, prima di noi, la problematica esperienza che ci permetta di rilevarne i pregi e i difetti avanti d’impegnarsi in una così radicale riforma?

6.° ed ultimo. Il sistema Caprilli, messa la recluta a cavallo, insegna che tirando colle redini si gira e che aiutando colle gambe si mette in moto il cavallo.

La teoria non potrebbe essere più semplice e naturale, come è semplice e naturale che un bambino, una volta imparato a premere il grilletto d’un fucile faccia partire il colpo perchè vi è chi ha pensato a ridurre il meccanismo di scatto più o meno pronto e perfetto.

Ma perchè il cavallo giri al solo sentirsi tirare dalle redini e si metta in moto per la sola pressione delle gambe, bisogna che a guisa del meccanismo di scatto risponda all’azione della mano e della gamba, che abbia, cioè, imparato a girare e partire con quell’invito convenzionale, ma riconosciuto finora come il più semplice ed utile pel soldato di fronte ad altri ben noti.

Dovendo ammettere questo fatto come assioma ed essendo noto a tutti che il cavallo, com’è in natura, se risponde, per paura, alla frusta, non risponde alla mano, come vogliamo noi e tanto meno alla gamba sulla quale, anzi, si appoggia fortemente, bisogna ammettere che qualcuno prima della recluta abbia montato, educato ed istruito quel cavallo a rispondere alle nostre convenzionali chiamate.

Chi è che avrà montato, educato e istruito questo cavallo se non la recluta diventata a sua volta soldato anziano?

E se questo soldato anziano dovrà, mi si permetta il paragone fabbricare e accordare l’istrumento cavallo come si fabbrica e si accorda un violino perchè la recluta ne possa cavare dei suoni e non delle stonature, come farà se non avrà mai avuto la più piccola nozione sul modo di fabbricare un istrumento così delicato qual’è il cavallo che oltre allo stonare, se male accordato, può mettere a repentaglio la vita di chi lo suona?

Chiudo mandando un bravo di cuore a quanti volonterosi come il Caprilli consacrano fatiche e studi ai maggiore incremento della nostra arma. Ricordo, però, a coloro che si affannano a proporre innovazioni, che, in Italia, da oltre un trentennio non si è fatto che abolire per