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ancora e sempre non esageriamo 505

così perfetti che basta imparare il modo di servirsene per ottenere risultati sorprendenti, il cavallo, invece, per quanto stallino, è sempre rimasto quell’animale dal quale non si può ricavare un certo profitto se non dopo una conveniente preparazione rappresentata da una moderata ginnastica che modifichi movimenti e forme che in natura non rispondono a quelli che si richiedono in un cavallo di guerra.

Ora, se gli elementarissimi movimenti ginnastici che si insegnano al soldato di fanteria hanno la virtù di ridurre un pesante e sconnesso contadino in un leggiero ed armonico fantaccino, leggerezza ed armonia che si traduce nel camminar bene e combattere meglio, o perchè, domando io, si dovrebbe abolire quella elementare ginnastica rappresentata da un po’ di piego e da pochissime discipline ritenute fin qui indispensabili a trasformare un pesante e sconnesso puledro in un più leggiero e armonico cavallo?

Si dia pure il più largo sviluppo all’equitazione di campagna, ma subordinare un intero sistema d’equitazione militare alle sole esigenze dell’andar bene in campagna, abolire anche la più elementare preparazione del puledro col pretendere che il cavaliere, nonchè seguire, ne assecondi le naturali tendenze, è un voler disconoscere il principio consacrato da tutti i regolamenti che il cavaliere deve essere padrone del proprio cavallo per averlo: pronto, docile, maneggevole in ogni circostanza.

Sarei davvero curioso di vedere un piccolo esperimento in proposito per toccare con mano i risultati che, dopo un anno, darebbe una rimonta qualora si addottasse il sistema di abolire tutto per seguire solo gli istinti naturali, l’indole, cioè, il carattere, i movimenti e gli atteggiamenti così carini dei nostri maremmani, quando giungono al corpo.

E dico: abolire tutto perchè se non ho mal compreso parmi aver letto a pagina 2 del lavoro di Caprilli che:

«Si deve tendere ad avere il cavallo quale è in natura; con naturale equilibrio; con naturale posizione di testa».

Che val quanto dire: niente snodamenti, niente correzione d’appiombi, niente spostamenti, niente andature regolari (e quindi niente cadenze) ma inforcare il cavallo quale è in natura è: via per la campagna dove si cercherà di assecondare: tendenze ed atteggiamenti naturali.

Il sistema non potrebbe essere più semplice se il nostro puledro1,

  1. Montato com’è in natura.