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504 rivista di cavalleria


Se questo è e deve essere lo scopo dell’equitazione militare, la quale ha per fine ultimo di formare della buona cavalleria e non già che la cavalleria abbia per fine ultimo l’equitazione di campagna, io dico che l’equitazione di campagna sarà la più importante ausiliaria per raggiungere il nostro scopo, ma nulla più che un’ausiliaria dell’equitazione militare e l’ottimo sistema Caprilli nulla più che un’ottima guida per ufficiaii ed istruttori intelligenti.

Certo a nessuno passerà mai pel capo di voler negare che l’andar bene in campagna non sia il migliore dei requisiti pel cavaliere militare e che, per logica conseguenza, l’equitazione di campagna non sia la branca più importante dell’equitazione militare, ma erigerla a scopo e fine ultimo della cavalleria, via: non esageriamo!

Dì ciò che avverrà nelle guerre future e a quali nuovi e straordinari compiti sarà chiamata la cavalleria, nulla si sa, fin’ora, che possa giustificare una completa rivoluzione nei principi d’equitazione giudicati e ritenuti fino a ieri indispensabili a formare il cavallo e il cavaliere militare.

Una cosa sola si sa di certo ed è che qualunque sia il genere di guerra e il teatro nel quale sarà chiamata ad esplicare la sua azione, la cavalleria dovrà, come già dissi, esplorare, manovrare, combattere; tutte cose che se richiedono un più largo ammaestramento in campagna, che non pel passato, non escludono che cavallo e cavaliere debbano saper far fronte a tutte le esigenze ed a svariati casi di combattimento, di fronte ai quali l’equitazione di campagna pura e semplice è assolutamente insufficiente.

Si semplifichi pure tutto quanto è ancora possibile semplificare a prò della campagna, ma altro è il semplificare e ben altro il distruggere di sana pianta tutto un passato e persino i più elementari principi sui quali si è sempre basata l’equitazione di tutti i tempi, presso tutti i popoli che vivono col cavallo, e conservati, anche oggidì, nei regolamenti di tutte le cavallerie d’Europa.

Altro è il semplificare e ben altro l’abolire le poche discipline che la recluta dovrebbe imparare perchè, diventata a sua volta soldato anziano, possa impartire ai puledri quell’elementare istruzione necessaria a renderli nel fisico, nel carattere e negli atteggiamenti un po’ migliori di quello che non sieno allo stato libero o semi libero.

Dico: un po’ migliore, perchè, con buona pace di chi si nutre di illusioni su certe qualità del cavallo, è bene ricordare che se gli archibugi sono andati man mano trasformandosi in istrumenti di guerra