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fasti e vicende di un reggimento, ecc. 5


Il 2 settembre il 4º corpo avanzò a Weremiend e proseguì il 4 avendo in avanguardia la cavalleria. Le divisioni fanteria e la Guardia in questo giorno marciavano attraverso i campi, preceduti dai reggimenti della brigata Villata e dal reggimento Regina; verso il pomeriggio penetrarono in una foresta, donde sboccarono in una immensa radura che un’altra foresta chiudeva all’orizzonte.

Ad un tratto un forte corpo di cosacchi, condotti dall’Etman Platof in persona, sorte dal bosco e si schiera di fronte alla cavalleria del Villata. Il 2º reggimento cacciatori italiano guidato dal valoroso colonnello Gasparinetti, parte al galoppo per assalirlo, ma questa andatura presa troppo da lontano, ed attraverso un terreno ove nascondevansi insidiosi aquitrini, disordinò ben presto gli squadroni. Contemporaneamente Platof si è mosso anch’esso e si avvicina rapidamente alla testa di una massa urlante di cosacchi, che, ritti sulle staffe, squassano le lunghe lancie. Gasparinetti scorto lo sparpagliamento dei suoi, con il massimo sangue freddo fa suonare il passo, riordina tranquillamente gli squadroni e vedutili compatti e saldi riprende il galoppo, ed infine carica al grido di viva l’Italia.

Il 2º cacciatori penetra nella folla di nemici coi quali impegna una omerica mischia; nuove sotnie accorrono in aiuto dei Russi; il 3º cacciatori italiano ed il reggimento Regina sopraggiungono a sostegno dei compatriotti e tra tutti quei cavalieri formanti una massa confusa ed ondeggiante si accende una lotta feroce. Finalmente la sciabola degli Italiani ha ragione della lancia cosacca e le schiere del Platof volgono le spalle, inseguite sino alla foresta donde erano sboccate1.

La debolezza dei cavalli soltanto trattenne il Villata dallo spingere più oltre l’inseguimento.

Il 5 settembre le due armate trovavansi nuovamente di fronte sulle rive della Moskowa; triste era la condizione delle

  1. Furono decorati per questo fatto da Napoleone, nella rivista passata al reggimento Regina in Mosca il 20 ottobre: il capo squadrone Brasa Paolo, i capitani Paquin e Noailles, il maresciallo d’alloggio Rotta, il brigadiere Luigini ed il dragone Bosio.