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la scuola di cavalleria 77

I risultati furono subito registrati a Roma, ai reggimenti, sui campi dì corse e sui concorsi ippici, utili gare queste, atte a mantenere viva ed alta la passione nell’ufficiale.

Ma coi vantaggi si registrarono pure gli inconvenienti inevitabili in tutte le rapide trasformazioni.

Il colonnello Ruschi cav. Lorenzo comandante del l’Istituto dal 1898 al 1901 cominciò a frenare alquanto la spinta eccessiva alla modernità, richiamando in onore alcuni precetti dei nostri padri, ed una vera conciliazione, fra il vecchio ed il nuovo, pare destinato a compiere l’attuale comandante colonnello cavalier Sartirana nob. Galeazzo già colonnello del reggimento lancieri Vittorio Emanuele II. Ha 53 anni; è colonnello dal 1897 ed è perciò uno dei più anziani dell’arma. Cavaliere instancabile ed appassionato divide cogli allievi ventenni il lavoro in maneggio ed in campagna cavalcando molte ore del giorno. Fu aiutante di campo di S. M. il Re Umberto I. Ha preso il comando della Scuola nell’ottobre del 1901.

Gli intendimenti del nuovo comandante che riconosce ed apprezza altamente tutti i vantaggi di quei metodi che valsero in questi anni a formare degli arditi cavalieri di campagna, potrebbero essere, se mal non mi appongo, riassunti così: mantenere quanto sapientemente si è fatto per ottenere i risultati finora conseguiti ed insegnare all’ufficiale quella parie di antico che ha pur tanta ragione di esistere per le esigenze di manovra non solo, ma per quella necesaria coltura e pratica in materia di equitazione che dovrebbe tutto comprendere.[difetto di scansione]