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il nuovo i tomo del regolamento d’esercizi 497

ed un piccolo neo, del quale dirò più innanzi, è riuscito un regolamento che si può dire perfetto perchè risponde per forma e sostanza allo scopo che si voleva raggiungere, quello, cioè, di concentrare in brevi pagine quel tutto strettamente necessario a formare, in breve tempo, buoni cavalieri di campagna e buoni combattenti a cavallo.

Questo è il mio umile modo di vedere e nutro fiducia che l’esperimento in corso vorrà darmi ragione.

A giudicare però da una prima critica apparsa sopra questa Rivista bisogna arguire che il nuovo regolamento non incontrerà il favore di molti perchè il critico in parola avendo fatto scuola ed allievi parecchi, questi non vorranno sconfessare il maestro che vi ha scoperto lacune e difetti non pochi.

Infatti l’A., dopo aver detto che il vecchio regolamento passerà in dimenticanza come tutto ciò che ha fatto il suo tempo benchè sia degno di qualche rispetto1 e dopo aver fatto un breve elogio al neonato, seguito però subito da un poco lusinghiero giudizio intorno ai comandi che qualifica di nessuna utilità pratica, passa ad esaminarlo con dei se e dei ma, in tanta copia da far nascere il dubbio che il breve elogio debba intendersi dedicato a quella parte in cui la Commissione ha rispettate le sue vedute e più specialmente sia dedicato al § 241, il quale gli ha procurato il piacere di vedere adottato e sancito un suo principio.

E qui è necessario aprire una parentesi per chiedere di quale principio s’intenda parlare.

Il principio sul quale si basa tutto l’addestramento delle rimonte è uno solo quello, cioè, che per fare di un puledro un cavallo di guerra bisogna anzitutto mutargli il primitivo equilìbrio naturale. Lo muti con un sistema, lo muti con un altro, il principio rimane inalterato, non è affatto nuovo, anzi, è vecchio quanto è vecchio l’addestramento delle rimonte.

Infatti: che cosa diceva a pagina 216 il vecchio regolamento?

  1. È sempre degno di rispetto e di studio un regolamento al quale dobbiamo in gran parte l’attuale lusinghiero sviluppo morale e tecnico della nostra arma.