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la scuola di cavalleria 283

al cavallo quello che da esso noi pretendiamo, che fargli fare quello che si pretendeva in passato.

Indiscutibilmente sia nell’un caso che nell’altro occorre nel cavaliere abilità, ma la seconda abilità è di utilità pratica maggiore e dà migliori risultati dal lato militare.

Ma la razionalità dell’istruzione della Scuola di Cavalleria sta appunto nel far seguire il corso di Tor di Quinto a quello di Pinerolo in modo da fissare le idee al giovane ufficiale evitando ch’egli debba cadere nelle esagerazioni, e sappia anche a tempo opportuno impiegare quanto gli hanno insegnato in una Scuola e nell’altra, o per meglio dire, ch’egli mantenga degli antichi precetti quanto è necessario per guidare il cavallo nelle evoluzioni, nelle quali fin che predominano i sistemi regolamentari vigenti è d’uopo d’avere il cavallo più raccorciato e più pronto alla mano.


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Campagna romana ― Una discesa.


Annesso alla Scuola di Tor di Quinto vi è un campo di corse, ove gli ufficiali vengono esercitati a compiere degli steeple-chase e dove hanno mezzo di esercitare sé stessi ed 1 cavalli agli ostacoli prima di affrontarli nell’aperta campagna.

Hanno ormai acquistato fama indiscutibile le ripide discese fatte dai cavalieri del Corso, discese, che furono sempre la meraviglia maggiore di questa ardita Scuola.

L’edificio dell’istituto complementare sorge sopra un poggio e si vede in distanza da Roma e anche dalla ferrovia per chi vada alla Capitale proveniente dall’alta Italia, caratteristico per la forma e per la tinta rossiccia.