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161 sul nuovo regolamento d’equitazione


Lo squadrone può adottare meno sovente e meno a lungo la formazione in linea di frotte. Ma pur mantenendosi ognuna di queste quanto più può sotto le mani del comandante dello squadrone e conservandone la medesima cadenza e direzione queste non sono poi legate ad alcun vincolo d’intervallo stabilito, ed a seconda del terreno possono allargarsi o restringersi rapidamente schierandosi in linea spiegata quando se ne riconosca l’opportunità e se ne presenti l’occasione.

Lo squadrone acquista in tal modo una mobilità straordinaria, mobilità che non gli è certo consentita dall’attuale colonna di plotoni, dalla linea spiegata; formazioni troppo pesanti o troppo lente nello spiegamento e perciò troppo vulnerabili, che col tempo saranno destinate ad essere usate nelle riviste e rare volte nello attacco. Tutto questo non è una novità. La fanteria ha dappertutto adottato formazioni analoghe. La compagnia in vicinanza del nemico si spiega in linea di colonne di plotoni che corrisponde perfettamente alla linea di frotta che ho accennato.

Con questo avrei finito, ma giacchè mi trovo in materia di cavalleria, prima di deporre la penna domanderei un piccolo spazio per esprimere un’idea riferentesi al nostro reclutamento. Con uno zelo degno di lode allo scopo di far gravare il minor peso possibile sul dorso del cavallo, si studia da molti anni il modo di rendere più leggiera la sella e l’equipaggiamento del soldato.

Però tutto sommato, dalle modificazioni proposte non deriva che una misura economica di poche centinaia di grammi, ed il maggiormente colpito è il soldato, il quale vedrebbe, se quelle modificazioni fossero attuate, il suo corredo ridotto ai minimi termini.

Ora io chiedo: volendo arrivare a questo risultato di alleggerire il cavallo, perchè non si potrebbe diminuire il peso principale cioè quello dell’uomo! E ottenere questo non sarebbe difficile e per giunta non porterebbe nessuna spesa. Attualmente l’assegnazione degli iscritti all’arma di cavalleria si fa secondo