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rivista di cavalleria 160

frotta. Il presente regolamento le dedica poche righe come se fosse quasi un ripiego da usarsi in pochi casi eccezionali.

Perciò noi la vediamo usata di rado ed i nostri soldati non hanno con essa alcuna famigliarità.

Ora, se non m’inganno, la frotta è la forma più elastica e maneggevole che possano assumere i piccoli reparti. Dati i nostri terreni, raramente un reparto potrà marciare in linea, e d’altra parte la colonna con i riparti in linea è poco maneggevole.

Invece la frotta per la sua attitudine naturale ad assumere qualunque forma nel minor tempo possibile lasciando i cavalieri completamente liberi nei movimenti si presta mirabilmente a qualunque celere movimento. I cavalieri abituati a muovere isolatamente pur mantenendo una certa coesione permettono una rapidità di mosse assai superiore a quella di qualsiasi riparto allineato. Noi vediamo che molto sovente quando non si è in brughiera od in piazza d’armi la formazione a frotte s’impone naturalmente, ma all’occhio esperto ha sempre qualche cosa che non va perchè i soldati non ne conoscono bene il meccanismo e perchè qualche volta vi sono poco esercitati. Certo per ottenere un ordine reale in mezzo a questo disordine apparente è necessario l’esercizio. Ed anche nella formazione della frotta bisognerà attenersi ad alcuni criteri.

Così il cavaliere del centro seguirà come sempre la guida, i graduati alle ali, pur allargandosi quanto è necessario, ed il serrafile se c’è (e dovrebbe sempre esserci), conterranno per così dire la frotta, mentre gli altri cavalieri, racchiusi in quei limiti, conserveranno quanto più è possibile la medesima cadenza della guida, curando di mantenere il proprio cavallo all’infuori ed un poco indietro di quello che precede, acciocchè i cavalli possano vedere il terreno antistante. Anche lo squadrone può molto sovente adottare una simile forma suddividendosi in frotte di plotoni. Queste marciano una dietro l’altra in colonna di fronte, mantenendo la guida di ogni frotta la medesima cadenza del comandante lo squadrone, ed una distanza tale dalla guida precedente che la frotta che lo segue non sia troppo addosso alla antistante.