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Spellamenti. — Gli spellamenti, sul principio dell’istruzione sono causati dalle irregolarità esistenti nelle parti della sella con le quali le gambe del cavaliere hanno contatto, oppure dal male adattato vestiario del soldato. Epperò l’istruttore, valendosi dei sotto-istruttori, dovrà fàre insegnare alla recluta il modo di calzare le mutande ed i pantaloni, e il modo di disporre la camicia fra le coscie. Si passino sovente in rivista i cuscinetti sopra-sella in consegna alle reclute, non si tollerino irregolarità di sorta nella loro imbottitura e specialmente nei tratti che corrispondono alle ginocchia.

Quando poi le reclute dovranno montare in sella, l’istruttore s’assicuri prima: che le fibbie della cinghia non si sovrappongano, ma siano disposte ben di piatto, nè corrispondano alla parte centrale della coscia; e che le punte di controcinghia siano aderenti alla cinghia per tutta la loro lunghezza, quindi fatte debitamente entrare nei rispettivi passanti. Converrà infine che i sotto-istruttori montino talvolta sulle stesse selle delle reclute per accertarsi che siano ben centrate anche quando il cavallo è in movimento. Se la sella non sarà ben centrata gli spellamenti saranno inevitabili e la recluta non avrà mai assetto sicuro in sella.

Col progredire dell’istruzione gli spellamenti sono prodotti dalle trottate troppo lunghe che stancano il cavaliere e facilmente gli fanno perdere il giusto appiombo. Mentre egli è costretto a stringere le coscie per mantenersi saldo in sella, l’epidermide delle medesime se ne risente, prima riscaldandosi fortemente, da ultimo spellandosi. L’istruttore dovrà quindi avere l’avvertenza di tenere da principio nel maneggio la cadenza del trotto naturale, alternando le brevi trottate ai brevi riposi.

Bisognerà infine usare alle reclute quegli stessi riguardi che si usano ai puledri nel loro primo addestramento, e ricordarsi che il progresso della istruzione deve essere sempre subordinato al progresso delle forze della recluta stessa.

L’istruttore tenga bene a mente che la recluta, anche la più svelta ed intelligente, se non si sente sicura in sella, non capirà mai nulla di quanto l’istruttore le suggerirà. Procurerà pure di non far credere alla recluta che il montare a cavallo sia cosa troppo difficile; suo costante studio dovrà essere quello di convincerla del contrario.

Metodo d’insegnamento. — Chi ha idee chiare in fatto di equitazione si farà senza dubbio ascoltare volentieri dalle reclute, perchè si esprimerà chiaramente. Chi invece ha idee confuse o voglia spiegare alla recluta una cosa che non può ancora comprendere, è difficile che sia ascoltato. Ad ogni modo le spiegazioni dovranno essere chiare, ma molto brevi, il montare a cavallo essendo questione di pratica. E ne-