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rivista di cavalleria 72


Il soldato anziano stia a sinistra della recluta, e, per i primi giorni, la passeggiata sia fatta in colonna per due al passo. In seguito i due cavalieri di testa potranno trottare per un breve tratto, e così faranno le altre coppie successivamente fino a che, rimettendo al passo, o facendo fermare i due primi partiti, sarà riformata la colonna.

Gli anziani, occorrendo, potranno tenere per la redine sinistra il cavallo della recluta.

Perchè la recluta tenga più facilmente le redini nelle mani si faccia fare da principio il nodo alle redini. Essa prendendo il nodo nella mano può tenere sicuramente le redini anche con cavalli che tirano. Sarà anche utile, perchè nella colonna i cavalli sieno tranquilli, che sieno montati prima dagli anziani. (Pag. 96, capoverso VII, tomo 1°).

L’istruttore, dopo qualche giorno che montano in sella, farà mettere gli speroni alle reclute e seguendo in ciò lo stesso sistema già suggerito per le passeggiate, non a tutte contemporaneamente, a poche alla volta, incominciando dalle migliori.

L’istruttore infine dovrà usare e servirsi di tutti quei mezzi e ripieghi che crederà più opportuni per evitare disgrazie. Dovrà tenere a memoria che la polvere dei maneggi nuoce alla salute degli uomini e dei cavalli, mentre l’aria libera ed il sole ne ravvivano le forze. Diceva Federico il Grande che ogni giornata in cui il soldato non monta a cavallo è una giornata perduta, e se non monta perchè ammalato, il danno è ancora maggiore, massimo quando il soldato ammalato è recluta.

Se fosse possibile si dovrebbero far montare le reclute due volte al giorno come facevano i romani antichi; non potendolo, si faccia almeno in modo che la recluta, montando una sola volta al giorno, cavalchi con gusto e con passione. Ciò ottenuto, in 4 mesi di istruzione si riuscirà senza dubbio ad avere degli ottimi soldati a cavallo.

In causa delle riprese in maneggio necessariamente corte, l’istruttore può essere portato, suo malgrado, ad eseguire l’istruzione in modo precipitato, stancando inutilmente uomini e cavalli.

Ponga invece ogni studio affinchè detta istruzione sia fatta con calma, e faccia fuori del maneggio le passeggiate accennate dal regolamento.

Il de Bohan già citato, scrive: «se l’arte di manovrare della cavalleleria consiste a tirar dallo squadrone il massimo di velocità, di abilità e di forza possibile, l’arte dell’istruttore è di formare degli individui che sieno essi stessi provvisti di queste qualità».

Modo di usare le staffe. — Fuori del maneggio le reclute montino con le staffe. Circa il modo di usarle il regolamento (pag. 121) dice che: «il cavaliere deve introdurvi i piedi per un terzo circa, non appoggiandosi troppo su di esse»; ma ciò vale finchè il cavallo muove