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650 | rivista di cavalleria |
lette, o di salvarsi fra i ruderi e le catacombe di cui abbonda la campagna, dal genere di ostacoli infine che i cavalieri sono obbligati a superare pur di seguire il galoppo, la caccia in campagna romana può ritenersi più diffìcile e più seria di qualsiasi altra, anche di quella praticata in Inghilterra, dove la volpe si va a cercare al covert, ov’è nutrita e protetta.
Alla Società Romana si deve la lode di avere, sola in Italia, mantenuto le tradizioni dello sport, non ammettendo simulacri di caccia e cercando l'animale che i cani dovranno inseguire, a differenza delle altre cacce a cavallo praticate da noi, ove l'animale da cacciare è allevato in domesticità e condotto sul posto!
Agli abiti rossi che seguono i cani, si aggiungono oggi molti ufficiali dell'esercito, e sempre numerosi forestieri, che tornano ogni anno a percorrere l'incomparabile campagna e ad ammirare la monotona e pur sempre bellissima vista del classico e severo paesaggio di Roma.
Vicenza, 20 aprile 1898.
P. Campello della Spina Sottotenente in Genova Cavalleria. |