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60 | rivista di cavalleria |
mania si venne invece al più pratico concetto non solo d’incoraggiare ma di pretendere che gli ufficiali facessero delle prove di resistenza, escludendone però ogni carattere di gara. L’Imperatore fece emanare in questo senso un decreto al 1<° novembre 1893, nel quale ordina che tutti gli ufficiali subalterni di cavalleria debbano intraprendere ogni due o tre anni una prova di resistenza con obbiettivo tattico che esiga l’impiego di tutta l’energia del cavaliere e del cavallo, affinchè il primo possa rendersi esatto conto di quanto può richiedere al secondo. In queste prove gli ufficiali possono montare anche cavalli di truppa e di carica.
Ma se consimili prove sono di grandissima utilità, la gara invece non raggiunge lo scopo di premiare non diremo il miglior cavaliere od il miglior cavallo, ma forse nemmeno un buon cavaliere ed un buon cavallo militare. Intanto finchè non si tratta che di percorrere isolatamente lunghe distanze sulle strade, si dà quasi ragione a coloro i quali annunziano che il cavallo deve cedere il suo regno alla bicicletta. Ma a questi noi rispondiamo che se sulle strade favorevoli la bicicletta avrà del vantaggio, essa diviene un inutile attrezzo allorchè convenga buttarsi attraverso la campagna e superarne gli ostacoli.
E questo farà sì che dovremo sempre mandare in pattuglia dei cavalli e non delle biciclette. Però quale garanzia abbiamo che il premiato od i premiati di una corsa così detta di resistenza abbiano, non diciamo qualità superiori ma almeno sufficienti per galoppare attraverso qualsiasi terreno, saltando quelli ostacoli che un buon cavallo ed un buon cavaliere militare debbono saper affrontare con successo? Sarà, vogliamo crederlo, quasi sempre il contrario; ma insomma non è escludibile il caso che il vincitore sia uno che perda facilmente l’equilibrio e le staffe galoppando a buon’andatura attraverso a terreno vario, o previ apprensioni intempestive avanti alla saldezza di un ostacolo, si senta indeciso in un passaggio difficile; oppure che, non essendo tale il cavaliere, sia però il cavallo che nello stesso senso abbia qualità negative. E vogliamo metterci al rischio di acclamare tal cavaliere e tal cavallo vincitori in un gara d’equitazione a scopo militare?