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sport nazionale e militare 59

tlemen, sia pure di mezzo sangue, ma che almeno galoppino e facciano un percorso in modo abbastanza soddisfacente. Ed è a notarsi che un biennio può cambiarsi in triennio per un cambio di guarnigione ed in quadriennio per un ufficiale nuovo promosso.

A togliere questi inconvenienti rimanendo nei limiti della somma stanziata, si presenterebbe la soluzione di far correre bensi i militarys alternativamente ciascun anno su due ippodromi delle quattro circoscrizioni, ma ammettendovi a correre anche gli ufficiali dei reggimenti della circoscrizione viciniore. A parte la materialità dell’ippodromo dove il military volta a volta si disputerebbe, il che può interessare le società di corse ma ben poco dal nostro punto di vista, sarebbe in altri termini dividere i dodici corpi d’armata in due sole circoscrizioni. La concorrenza divenuta così larga, l’avvenimento divenuto così abbastanza grandioso credo che andrebbero a detrimento di quella accessibilità, di quel carattere incoraggiante i modesti, che a giusto titolo si è voluto dare ai militarys, in vista di che sarebbe desiderabile, se i fondi lo permettessero, che non quattro o cinque, ma otto o dieci fossero le circoscrizioni.

Quale rimedio allora, dato che i fondi sarà ben difficile che possano aumentare?

A mio modesto parere, il sacrifizio delle così dette corse di resistenza.

Debbo francamente dichiarare che sono stato sempre categoricamente avverso a questo genere di corse. Mi è d’uopo però distinguere nettamente che dichiarandomi avversario delle gare di resistenza, sono però favorevolissimo alle prove di resistenza. La distinzione fra queste due cose è ovvia, ma spesso avviene di vederla dimenticata.

Dopo l’ecatombe della famosa corsa Vienna-Berlino del 1892, Austria e Germania sentirono il grido d’indignazione sorto specialmente nella classica terra del cavallo. Gl’inglesi non ne avevano del resto atteso il risultato per disapprovarne l’idea ed il programma. In Germania ed in Austria vi fu un momento il tentativo di giustificare l’una col modificare il secondo, ma fu ben presto abbandonato. Non so precisamente in Austria; ma in Ger-