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546 rivista di cavalleria


Il Lagoudie1 dice: «il peso del corpo non sarà mai troppo avanti sulla sella e per conseguenza l’inforcatura deve avvicinarsi al pomo della sella».

«Lo sforzo delle gambe posteriori non deve sollevare del peso, questo peso deve trovarsi nel centro del movimento che resta tra la elevazione e l’abbassamento del treno anteriore e del treno posteriore».

Sarà bene che l’istruttore conosca il terreno che percorre. Avvicinandosi ad ostacolo di una certa entità deve fermarsi a distanza conveniente perchè il cavallo possa spiccare il salto; raggruppare la sezione, dar l’esempio saltando il primo, perchè la recluta lo imiti, e poi farle saltare ad una ad una e fermarle a conveniente distanza dallo ostacolo. Col progredire dell’istruzione gli ostacoli conosciuti li fa saltare continuando il galoppo prima e dopo l’ostacolo; se l’ostacolo lo permette si salterà a frotta.

Sarà bene abituare le reclute a salire e discendere gradatamente per erte più o meno ripide e prolungate.

Ciò è sempre possibile seguendo i sentieri che si trovano nei dintorni delle guarnigioni. Questo è l’esercizio più pratico per abituare i cavalli a stare equilibrati su terreno non piano e per abituare la recluta a sellare bene il proprio cavallo. Questa è la più bella ginnastica che possa fare il cavaliere da cavallo.

Il cavaliere si ricordi che il cavallo posa il piede sicuro a terra soliamo quando può vedere il terreno sul quale si muove; egli deve avere fiducia nel cavallo che monta e lasciargli iniziativa per superare le difficoltà del terreno.

Una avvertenza dia subito l’istruttore agli uomini: dovendo voltare il cavallo, in terreno poco sicuro, voltarlo sempre colla testa dalla parte dove è maggiore il pericolo. Si evitano così le cadute col cavallo, facili a succedere quando si volta colla groppa verso il pericolo, poichè nè cavallo, nè cavaliere possono vedere dove il cavallo posa il piede.

Se ben ricordo, durante una delle guerre sostenute dai Piemontesi contro i Francesi, padroni di Pinerolo, lo sgombro della posizione di S. Maurizio fu provocato dall’apparire inaspettato di squadroni piemontesi su quelle alture. Le fanterie francesi avranno scambiato i cavalieri piemontesi per draghi alati. Ed anche sul morale della cavalleria, l’apparire inaspettato della cavalleria nemica, ha il suo effetto «perchè della gente abituata a saltare dei fossi, superare tutti gli ostacoli, montare e scendere a galoppo sono agli occhi di quelli non abituati a questi esercizi ciò che sono gli uccelli agli animali domestici.» (Senofonte).

Questi esercizi tendono a formare dei cavalieri i quali sappiano conoscere i mezzi che la natura ha dato al cavallo, e che sappiano

  1. Le cheval et son cavalier.