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544 rivista di cavalleria


Gli uomini debbono:

1° Chiamare avanti, trattenere, fermare, voltare il cavallo senza strapponi;
2° Assecondare il cavallo nella tendenza naturale dì portarsi avanti acquistando essi stessi questo sentimento;
3° Riunirsi all’andatura ordinata con i compagni che stanno avanti.

Questi risultati si possono ottenere facendo un esercizio che chiamerò «fare e disfare il gomitolo». Le reclute, ferme od in moto a passo, stanno riunite (gomitolo) in colonna per uno prima, poi per due, in ultimo per quattro od a frotta, secondo le condizioni della strada.

Al trotto invece debbono marciare per uno e tenere la distanza ordinata dall’istruttore1. Questa distanza per i primi giorni sarà di pochi passi (da 10 a 15) in seguito potrà essere aumentata (da 20 a 30). Non si pretendano esattamente dovendosi evitare che la recluta si avanzi col cavallo ad andatura incerta.

Quando si distacca il primo, il gomitolo incomincia a disfarsi e non ne esiste più traccia quando è partito il penultimo.

Supponiamo di aver una sezione di 20 individui, riuniti a gomitolo a 2 passi di disianza; se li facciamo partire a trotto a 15 passi di distanza noi avremo disfatto il gomitolo quando il primo avrà percorso 500 passi circa di strada; avrà cioè trottato circa 4 minuti. Non volendo lasciarli marciare a lungo in tale ordine, poichè l’istruttore non potrebbe sorvegliarli, converrà che chi è in testa, ordinariamente un sotto istruttore, si metta al passo dopo aver trottato 500 passi circa.

Le reclute successivamente devono chiudere sulla testa della sezione per disporsi in colonna a due passi di distanza. Se qualche recluta si ferma o rallenta l’andatura, chi la segue non deve preoccuparsene, ma deve ad andatura calma portarsi avanti e unirsi ai suoi compagni. Giunto l’ultimo, il gomitolo è nuovamente formato.

  1. Se il lettore ricorda questo esercizio è già stato suggerito nel capo: Cavalcare in sezione; vi è la sola differenza che sulle strade si possono tenere distanze maggiori che nel maneggio. Quando la sezione è in colonna sulla strada si dice, che marcia a destra, oppure che tiene la destra; e similmente se a sinistra. Questo modo naturale di esprimersi è stato già applicato nei comandi di maneggio dove all’antico comando: «a mano destra (o sinistra») sulla pesta venne sostituito: «a destra sulla pesta». Rimane ancora il comando «cavalcare a mano destra» (o sinistra) che è spesso causa di confusione, specie per le reclute.
    Questa espressione potrebbe sopprimersi, semplificando il regolamento. Tutti noi sappiamo che cavalcando a destra di una strada possiamo girare soltanto a sinistra, e a destra se stiamo a sinistra; ma non diciamo mai che stiamo a mano sinistra o a mano destra. Ed è per queste espressioni convenzionali che succedono sempre gli sbagli in maneggio. Semplificazioni se ne potrebbero fare nei comandi, poichè al posto del «tagliate», del «cambiamento trasversale, diagonale, longitudinale, in circolo, volta», ecc. si potrebbero sostituire espressioni più conosciute dal soldato. Sulle figure che si trovano a pag. 108 e seguenti, provi il lettore a sostituire comandi di uso comune, e vedrà che la cosa è più facile di quello che sembri.