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SPORT NAZIONALE E MILITARE


Le recenti assemblee del Jockey-Club e della società degli Steeple-Chases e le riunioni dei rispettivi Comitati delle corse hanno apportato all’indirizzo delle corse in Italia alcune notevoli modificazioni. È notevole anzitutto quella che ammette i cavalli di due anni a correre sino dal 1° aprile, mentre recentemente non potevano presentarsi in pubblico che in agosto e qualche anno fa vi erano ammessi solo nel settembre.

Sia un bene od un male questa successiva anticipazione di lavoro e di lotte pei nostri poledri di puro sangue?

L’opposizione che essa ha trovato in un certo numero, per quanto ristretto, di egregi sportsmens esprime che la risposta non può essere così facile e categorica quale solo potranno darla i resultati dell’avvenire.

Le ragioni pro’ e contro si possono essenzialmente riassumere nelle seguenti. Gli oppositori dell’anticipo si preoccupano del maggiore sciupìo di un materiale che essi considerano prezioso tanto più, in vista dello stretto numero di prodotti di puro sangue dato per ora annualmente dal nostro allevamento nazionale; i sostenitori invece dichiarano che meglio di questo protezionismo, a cui si vorrebbero condannati gli allevatori, gioverà il concetto più liberale di far sì che essi possano più sollecitamente provare i loro prodotti, scartando le bocche inutili, conservando i buoni e frattanto rimettendosi più presto di una parte delle spese incontrate e di conseguenza potendo allargare il respettivo allevamento, con grande vantaggio dell’allevamento nazionale, avendo del resto ogni interesse a far sì che tutto ciò