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Passaggi dei corsi d’acqua a nuoto della cavalleria
È stato leggendo, sul fascicolo II della Rivista di Cavalleria, le istruzioni che regolano il passaggio dei corsi d’acqua a nuoto dalla cavalleria, vigenti attualmente in Russia, che ho creduto, se non d’attualità, non del tutto inutile, riepilogare alcuni appunti su tali passaggi eseguiti dal reggimento cavalleggeri di Roma per la prima volta in Italia nell’anno 1895, tanto in guarnigione a Vercelli che alle manovre divisionali a Borgo Ticino.
Dicendo la prima volta, non tengo conto degli esperimenti di tal genere fatti durante il campo di cavalleria nell’estate del 1886, salvo errore, a Sesto Calende, perchè i passaggi furono eseguiti cogli uomini e colle bardature sulle barche, e solo i cavalli fecero allora il passaggio a nuoto, rimorchiati dalle barche stesse.
Nel 1895 fu un desiderio espresso dal signor comandante la divisione, allora tenente generale comm. Baldissera, al colonnello cav. Tommasi comandante il reggimento suddetto, che diede la spinta ad una serie non interrotta di esercizi che durarono dal 26 giugno al 1° agosto.
Ho detto sopra appunti perchè troppo lungo e forse tedioso riescirebbe al lettore s’io riportassi qui per intero il diario allora compilato, per quanto anche le piccole osservazioni e certi dati secondari, potrebbero servire di utile guida in casi consimili.
Il luogo scelto nel fiume Sesia per gli esercizi (a Vercelli) fu ad un chilometro circa a valle del ponte della ferrovia della gran strada nazionale Torino-Novara.
Apparve fin dapprincipio quanta importanza avesse, per facilitare e per la buona riuscita dei passaggi, la scelta conveniente della località. Le sponde di partenza e di arrivo devono essere, per quanto lo consenta la natura del corso d’acqua, a fondo solido; è utile che la sponda di partenza sia a dolce declivio, mentre non è condizione necessaria per quella di arrivo, purchè ne sia facile l’approdo.
Il passaggio della Sesia eseguivasi dalla sponda sinistra alla sponda destra; il fiume era largo 150 metri circa con un percorso nuotabile minimo e cioè di soli 30 metri circa, ma non potevasi averne uno maggiore se non seguendo alcun po’ il filone, il che facevasi negli ultimi giorni; la profondità dell’acqua di 3 metri in media; la velocità