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278 rivista di cavalleria

una più larga base di offerta, deve necessariamente conseguire facilitazioni nei prezzi.

Ma vi ha di più. La composizione chimica dell’orzo e dell’avena è, secondo il Magne1, la seguente:

  Orzo Avena


Materie azotate, o albuminoidi, o proteiche 11,50 10,60
     »        solubili nell’etere, o grassi 2,80 5,50
Estrattivi non azotati, o idrati di carbonio 65,50 61,90
Legnoso 3,20 4,10
Acido fosforico 0,85 0,58
Altre materie minerali 1,65 3,32
Acqua 14,50
14,00
Totali 100,00 100,00

Ricavando da tali cifre la relazione nutritiva dei due grani (ossia il rapporto che passa tra la quantità delle materie albuminoidi e la somma dei grassi e degli estrattivi non azotati contenuti in ciascun cereale), essa riesce tutta a favore del primo, nel quale è rappresentata da 1:5,9; mentre nell’altro ha il secondo termine maggiore, salendo fino a 1:6,3.

Dalla tavola degli equivalenti in materie azotate dei principali alimenti, dovuta al Boussingault, essendo preso come termine di paragone il fieno delle praterie naturali, si rileva che 100 parti in peso di questo contengono tanto azoto quanto se ne trova in 54 parti di orzo, oppure in 61 di avena. Ciò che, in altri termini, vuol dire, secondo il computo del celebre autore dell’Èconomie rurale, che un chilogramma di orzo equivale, in materie albuminoidi, a chilogrammi 1,130 di avena.

So bene che, alle cifre sopra riportate, altre possono contrapporsi, dalle quali risulti essere il primo cereale meno ricco di sostanze azotate: cosa, questa, da non recar meraviglia, ove si rifletta che la composizione chimica dei grani di una stessa specie di piante può offrire, all’analisi, considerevoli differenze, segnatamente riguardo all’azoto, a seconda della loro provenienza,

  1. Les races chevalines et leur amélioration, 3e édit., Paris, 1870, pag. 385 et 394.