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porare in un reparto di truppa questi elementi sia pure in esigua proporzione.

Un’inchiesta eseguita dopo la campagna dal ten. colonnello Von Brorowski comandante il 1° reggimento dei Dragoni della Guardia, conchiude nel senso di una immensa disparità di resistenza e di mezzi.

Ma, se può affermarsi in via generale resistenza del male e la necessità entro certe proporzioni del male stesso comune a tutti gli eserciti, non è possibile dissimularsene la relatività e la proporzionalità allo stato della produzione equina nei singoli Stati; è evidente infatti che negli Stati nei quali più floride sono le condizioni della produzione e del mercato equino, sono migliori gli elementi di requisizione in confronto di quelli altri Stati nei quali la produzione è deficiente, o non è nemmeno sufficiente a sopperire ai bisogni ordinari degli effettivi di pace.

Sicchè volendo stabilire in base a queste condizioni di fatto un principio generale per una efficace preparazione di guerra, si può affermare che, per una buona preparazione dell’arma, per quanto si riferisce al materiale cavalli, la cura dell’amministrazione e lo stato degli effettivi deve essere per quantità e per qualità in ragione diretta delle difficoltà e della qualità degli elementi di requisizione, ossia in ragione inversa delle condizioni di produzione dello Stato.

Questo inconfutabile principio di rigorosa amministrazione militare, apparisce ancor più chiaramente qualora si considerino le condizioni di produzione equina dei diversi Stati in base a questi dati riassuntivi che si riferiscono al 1892:

La popolazione equina era in quest’epoca approssimativamente:

in Francia di circa 3.200.000 cavalli vale a dire 8.5 per ogni 100 abitanti;
In Inghilterra di 3.000.000 ossia 8.5 per ogni 100 abitanti;
nell’impero Austro-Ungarico 3.500.000 ossia 10 per ogni 100 abitanti;
in Germania 3.600.000, ossia 7.8 per ogni 100 abitanti;