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234 rivista di cavalleria

l’azione delle altre armi, sia per non essere distrutta, in rasa campagna, dal fuoco della fucileria e dell’artiglieria.

Ora, su quei terreni, se un comandante di cavalleria vorrà conservare il carattere della sorpresa, non sarà certamente nè con la voce, nè con la tromba, che potrà far manovrare la sua truppa, ma solo con segnali, con avvertimenti, dati al riparto di testa o di base, ripetuti da questo ed imitati successivamente dagli altri, con ordine e senza incertezza; inquantochè, tutti essendo rotti a manovrare in tal modo, dal primo sino all’ultimo individuo, sapranno cosa debbono fare e come regolarsi.

Pertanto, in terreni piani e scoperti la manovra a segnali sarà l’ideale da usarsi; e nei terreni coperti e frastagliati, quella per spirito d’imitazione e d’iniziativa (cui serve di preparazione quella a segnali) sarà la manovra che ci sarà imposta nostro malgrado.

Concludendo: corrieri, suonerie, comandi, segnali ed avvertimenti debbono rappresentare altrettanti mezzi, messi a disposizione del comandante, per la trasmissione della sua volontà; ma ogni qualvolta sia possibile: le suonerie, debbono sostituire i corrieri; — i comandi, le suonerie; — i segnali e gli avvertimenti, i comandi; — ed infine le norme di massima e l’imitazione i segnali, inquantochè per la cavalleria gli istanti sono preziosi, ed un comandante deve stabilire fra se ed i suoi dipendenti, tali vincoli di pensiero e d’azione, da trascinare (anzichè comandare i propri riparti) col cenno e coll’esempio; senza contare che quando avremo abituata la cavalleria a manovrare a segnali e per ispirito di imitazione sarà cosa da nulla il farla evoluzionare a comandi od a suonerie, mentre non è punto vero l’inverso. Nè è da credere che, per questa manovra dell’avvenire, si richiegga uno sforzo d’attenzione enorme; dappoichè, quando gli squadroni vi hanno fatta l’abitudine (il che si ottiene in brevissimo tempo) risulta per loro tanto naturale da preferirla, senza confronto, all’attuale; come sarà facile il persuadersene facendone la prova, quando per altro abbiamo compreso non solo i segnali, ma ben anco i principî e lo spirito che la informano.