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sulle evoluzioni della cavalleria 229

da un ordine all’altro; e che onde le indicazioni per tali passaggi siano comprese da tutti e divengano abituali non possono essere lasciate alla immaginativa d’ogni comandante.

Ora, è fuor di dubbio che la manovra a segnali contribuirà efficacemente a rendere rapidi i movimenti, inquantochè faranno seguito, colla velocità del pensiero, al comando del capo. Attualmente invece, questi deve anzitutto indicare il comando al trombettiere, che a sua volta deve ripeterlo a voce, prima di trasformarlo in squillanti note, le quali sono comunicate, generalmente, ai comandanti di squadrone a mezzo dei rispettivi trombettieri (giacchè per quanto si faccia, non tutti gli ufficiali giungono mai a comprenderle); i capitani debbono poi convertirle nuovamente in comandi e questi infine sono fatti eseguire dagli individui per mezzo dei comandanti di plotone con altri comandi. Come si vede, data questa lunga trafila, per la quale deve passare un comando, è assolutamente impossibile che il capo possa attendere sino all’ultimo momento per eseguire ad es. uno spiegamento, un cambiamento di fronte per colpire il nemico all’istante opportuno e nella direzione più conveniente.

Mi si obbietterà che egli potrà però trasmettere più rapidamente il suo pensiero a mezzo di comandi a voce; ma a parte che non tutti hanno un timbro forte e sonoro su cui fare a fidanza, non è poi nemmeno certo che, nel frastuono e nell’orgasmo del combattimento, possa subito essere compreso, tanto più che i comandanti in sott’ordine non sono costretti ed abituati, come quando si manovra a segnali, a non perdere mai di vista il capo e non sono sopra tutto esercitati a comprendere a volo il suo pensiero e lo scopo da conseguire.

Si aggiunga poi che, per quanto con il comando si cerchi di esprimere con esattezza il movimento da effettuarsi, i comandanti in sott’ordine debbono a loro volta pensare a dare il comando corrispondente e tutto questo fa sì che un povero comandante di reggimento non veda eseguire, che con molto ritardo i suoi ordini; ciò che per la cavalleria è inconveniente assai grave, sia perchè in questo frattempo sfugge l’occasione pro-