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192 | rivista di cavalleria |
vimento opposto che fa quando vuol «chiamare sotto, la testa del cavallo» che monta. (Altrettanto brutta espressione, quanto è brutto il movimento che indica, dal lato equestre). Insegnerà cioè alla recluta a spingere il cavallo colle gambe e contemporaneamente ad avanzare orizzontalmente i pugni lungo l’incollatura, di quanto il cavallo allunga il collo.
Questo esercizio dovrà essere fatto prima da fermo, poi successivamente a passo, trotto e galoppo, sempre con i pugni o col pugno lungo l’incollatura. Si abitueranno in tal modo le reclute ad appoggiare il pugno sul collo del cavallo, anche quando daranno delle puntate colla lancia o colla sciabola, evitando così i continui strapponi sulla bocca del cavallo, e restando sicuri in sella nel combattimento.
La recluta dovrà infine, essere assuefatta a condurre il cavallo, in filetto, con le redini riunite nella mano sinistra, e ciò prima d’insegnarle il modo di montare in briglia.
Si dovrà pure insegnare come muovere i pugni, per voltare il cavallo quando monterà in briglia, e la si abituerà a portare la mano destra sopra la mano sinistra, affinchè possa aiutarsi nel fermare o voltare il cavallo.
Si aggiungano insomma ai due movimenti ginnastici delle braccia, già descritti dalla teoria, quelli che l’istruttore crederà più utili e necessari, per rendere agile l’uomo a cavallo, e perchè possa trasmettere al cavallo stesso la propria volontà, quando gli riesca difficile di farlo con una sola mano.
(Continua)
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