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18 rivista di cavalleria

spieghino successivamente, appena sono sboccati, ond’essere in condizione, se urge, di concorrere a fronteggiare un attacco, caricando a scaglioni; oppure di serrare sul riparto di testa, appena spiegati ed all’andatura di spiegamento, per concentrare rapidamente lo squadrone nelle mani del comandante e per lasciare libero sbocco ai plotoni successivi.

Non minore attaccamento alla forma, opino sia infine la disposizione prescrivente al riparto centrale, nel passaggio del reggimento dalla massa alla linea di colonne, di proseguire nella sua direzione mentre gli altri si spostano in fuori. Se invece, colla formazione attuale su 6 squadroni, i due centrali si scostassero entrambi, l’uno dall’altro, oltrechè il movimento si effettuerebbe più rapidamente, non avverrebbe il grave inconveniente di far trovare il comandante in situazione eccentrica e di costringerlo a spostarsi onde portarsi al centro della linea col rischio di trascinarsi seco, in questo suo spostamento, e come dovrebbe avvenire, il riparto centrale, che deve sempre seguire il comandante.

Lo stesso dicasi pel passaggio inverso, cioè dalla linea di colonne alla massa.

Ora, per principio fisso, il comandante deve tracciare la direzione d’attacco e salvochè non voglia egli cambiare questa, non deve mai spostarsi e debbono invece essere i riparti che devono regolarsi su di lui, spostandosi per prendere l’intervallo dal centro, segnato dal suo asse.

Perchè poi specificare tassativamente, in questo movimento che lo squadrone centrale deve avanzare di 80 passi all’andatura comandata, prima di diminuirla di un grado? Non sarebbe forse meglio indicare più genericamente che lo squadrone, qualunque sia la sua forza, deve avanzare di uno spazio eguale alla propria profondità? In tal modo, oltrechè si risparmierebbe tempo e percorso, quando i plotoni fossero soltanto di 12 file e gli squadroni di 3 plotoni, si otterrebbe di far ragionare i comandanti in sott’ordine, onde abituarli a manovrare celeremente e con criterio.