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148 rivista di cavalleria


Intanto lettere di ufficiali degli altri corpi, «usciti fuor del pelago alla riva» premoniscono di ciò che vuol vedere il generale, del come la pensi circa la tale e la taraltra cosa; i gran rapporti si succedono.

Finalmente arriva il giorno.

Il diroccato quartiere par di recente costrutto, tanto biancheggia al sole; il petrolio (!!) ha rinnovato la faccia di tutte le cose: zoccoli incatramati, porte, finestre, brande, perfino il pelo dei cavalli ne luccica e ne odora. Le lavandaje e le amanti dei soldati han dato ricetto a tutto ciò ch’è fuori d’ordinanza e che si tollera perchè comodo ed innocente; ogni uscio si pavoneggia d’un’etichetta fiammante; le lettiere han mezzo metro di paglia fresca ed i magazzini ne rigurgitano! Tutto fa eccellente impressione sull’animo dell’ispettore, immemore forse d’aver giuocato anch’egli, una ad una, tutte le parti della vecchia commedia. Le conclusioni sono ottimiste: il quartiere buono, decoroso, quasi di lusso, e quindi i fondi adibitivi più che sufficienti; la meschina razione di paglia esuberante all’uopo; il corredo, l’armamento, le bardature in ordine perfetto e tuttavia la massa generale con 200,000 lire di credito!

Oh, che bellezza! che bazza! Venga, venga il ministro delle finanze, venga nelle caserme ad apprendervi quest’arte superlativa di conciliare il lusso colla spilorceria!

Si provi un comandante di corpo a rifuggire da codesti artifizi e a presentare il reggimento quale è tutti i giorni; si provi a non offrire lo spettacolo di riprese ed istruzioni acrobatiche; si provi a dedicare lo scarsissimo tempo della ferma alla sola, alla vera istruzione militare certamente avrà a pentirsene. Egli farà una infelice figura a petto di quegli altri colonnelli che non avran cambiato la via vecchia per la nuova.

Ma per l’istruzione egli primeggerà di certo, direte.

Neanche: prima di tutto nessuno probabilmente potrà accorgersene, perchè finora e per quanto consti alla mia più che ventenne esperienza, rarissimi furono gl’ispettori che dedicarono qualche ora della loro attenzione alla tattica; e secondariamente dovendo essi, in pochissimi giorni, tutto vedere e tutto riferire,