Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
140 | rivista di cavalleria |
conservano il carattere di un accentramento, che oggi più che mai avrebbe dovuto scomparire; e che mentre la fanteria, sulle orme dell’arma sorella, facesse opera più perfetta avendo, una volta stabilito il principio della responsabilità, dato un frego alle vecchie regole che potevano contribuire a menomarla, la cavalleria, lungi dall’abolire tutto quanto potrebbe distogliere i riparti dall’addestramento per la guerra, ha conservato prescrizioni che distraggono molti militari dal corso normale dell’istruzione e li sottraggono ai loro capi diretti.
Infatti il N. 25 del nuovo regolamento suona così:
«Tutte le istruzioni alla truppa sono fatte per squadrone, ad eccezione di quelle degli allievi caporali, allievi sergenti, allievi ufficiali di complemento, volontari di un anno, trombettieri, zappatori, conducenti, musicanti e trombettieri, portaferiti, cavalieri scelti, caporali (meno l’istruzione a cavallo, che viene loro impartita nello squadrone) sottufficiali e caporali maggiori, le quali vengono fatte per reggimento».
«Non è necessario — continua il generale Majnoni — di essere molto addentro nel servizio dell’arma, per comprendere che quando uno squadrone venga spolpato come vuole il nostro regolamento, ne rimane uno scheletro il quale non può funzionare con regolarità e con frutto.
A questo stato di cose i capitani si rassegnano, ma rimangono sfiduciati, perdono la passione per il loro riparto; essi devono sopportare che altri ufficiali sottraggano loro uomini e cavalli, addestrati con fatica, per costituirne reparti speciali, nel momento appunto in cui avrebbero cominciato a servirsene.
È troppo esigere dalla natura umana.
Uno deve sempre dare, l’altro prendere senza ricambio.
Quale differenza da quanto avviene in Germania, donde abbiamo preso le massime del nostro regolamento!
Là il corso dell’anno militare, che comincia con l’incorporamento del contingente e finisce con il congedamento della classe anziana, scorre tranquillo e regolare in modo da permettere la applicazione invariata dei metodi d’istruzione prescelti. Nessun uomo può essere sottratto all’autorità del capitano, che, solo ha la facoltà di ricompensare e di punire.